mercoledì,Maggio 8 2024

Celebrati i 100 anni dalla morte del canonico Salvatore De Lorenzo

Una celebrazione eucaristica si è tenuta ieri nel santuario di S. Antonio di Padova di Reggio Calabria per ricordare il sacerdote di Melito Porto Salvo

Celebrati i 100 anni dalla morte del canonico Salvatore De Lorenzo

Sono stati festeggiati ieri, al santuario di S. Antonio di Padova di Reggio Calabria, i 100 anni dalla morte del canonico Salvatore De Lorenzo. La celebrazione eucaristica presieduta dal consigliere provinciale dell’Opera don Orione, don Giovanni Carollo e dal rettore parroco del santuario don Graziano Bonfitto, ha visto la presenza di molti fedeli e devoti che, al termine, hanno reso omaggio alle spoglie che si trovano all’interno del Santuario.

Il canonico Salvatore De Lorenzo, nato a Melito Porto Salvo, il 6 gennaio 1874, fu sacerdote infaticabile, pio e caritatevole, dedito alla cura delle anime, soprattutto quelle fragili e bisognose di amore e attenzione. Fu ordinato sacerdote nel settembre del 1898. Si laureò in Lettere all’Università di Messina e fu brillante insegnante nei Seminari di Messina e Reggio Calabria. Amava vivere in mezzo al popolo e soprattutto aveva a cuore l’educazione e la crescita Cristiana dei ragazzi e dei giovani.

Nominato parroco della Candelora esercitò il suo ministero con tutta la santità del suo zelo sacerdotale. Fondò la “Lega Angelica” contro la bestemmia. Il suo motto era “Viva Gesù, Viva Maria”. Nella primavera del 1918, mentre con un gruppo di ragazzi passeggiava nella contrada Schiavone, colpito dalla bellezza del luogo solitario e dominante la città di Reggio e lo Stretto, sognò un’Opera di carità Cristiana, che già pensava da parecchi anni, per accogliere i ragazzi.

Così procedette all’acquisto della collina che egli stesso chiamò “Collina degli Angeli”. Qui, con l’aiuto di una pia donna, Elena Naldi, in due padiglioni in legno vennero accolti alcuni ragazzi abbandonati. Egli aveva avuto la gioia, alcuni anni prima, di conoscere quell’Apostolo di Carità che era San Luigi Orione, di coltivarne l’amicizia e di apprezzarne lo zelo ammirevole dei suoi Figli che già operavano a Reggio Calabria nell’Istituto San Prospero.

Sentendo nel suo intimo che se egli avesse dovuto lasciare questa vita terrena don Luigi Orione avrebbe potuto continuare i tesori del suo apostolato, fece testamento con il quale legò a favore di don Orione la “La Collina degli Angeli”. Morì il 14 marzo del 1921 e Don Orione, recatosi in visita di condoglianze, manifestò alla famiglia il desiderio di conservare le spoglie del Canonico nell’erigendo Santuario sulla Collina stessa, dove oggi sono conservate e venerate.

Nel frattempo don Orione, superate le non poche difficoltà burocratiche, con l’aiuto di don Bartoli e il sostegno di padre Gaetano Catanoso, successore dello stesso canonico nella Parrocchia della Candelora e oggi Santo, fece sorgere l’attuale Opera Antoniana delle Calabrie con annesso Santuario, oggi anche parrocchia, di Sant’Antonio di Padova, il Santo dei Miracoli.

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