Reggio, la “Luce” di Fiorella Mannoia e Danilo Rea accende e incanta CatonaTeatro – FOTOGALLERY e VIDEO

Un pianoforte su un tappeto di candele. Un musicista e una magia che in pochi attimi ha avvolto l’arena Alberto Neri di CatonaTeatro a Reggio Calabria. È bastato che Danilo Rea donasse al pubblico una vibrante esecuzione del Nuovo Cinema Paradiso di Ennio Morricone, innescando un medley di canzoni ed emozioni tratte dal migliore repertorio italiano e internazionale. La canzone di Marinella di Fabrizio De Andre’, Every breath you take dei Police, With or without you degli U2 e non solo.

L’attesa è stata perfetta come l’arrivo sul palco di Fiorella Mannoia in abito rosso e tacchi che da lì a breve avrebbe lasciato rotolare in mezzo alle candele. Affida ai brani Oh che sarà e Come si cambia l’inizio del viaggio dentro la vita che la musica accompagna e sempre accompagnerà. Anche la magia a questo punto è diventata perfetta come intensi sono i molteplici fasci di luce irradiati dal palco. Luce è infatti il titolo del tour avviato lo scorso giugno a Roma e adesso giunto in Calabria, a Reggio. Un appuntamento sold out tra i più attesi della ricca stagione di CatonaTeatro con la direzione artistica di Lillo Chilà.

Canzoni ed emozioni

«Da tempo desideravamo tornare insieme sul palco e adesso finalmente lo stiamo facendo con semplicità. Le candele, un pianoforte, un musicista e una cantante. Le vere protagoniste sono le canzoni», ha spiegato dal palco Fiorella Mannoia che ha definito «un privilegio suonare con il grande Danilo Rea».

Con le canzoni protagonista è, infatti, anche la straordinaria alchimia sul palco tra due grandi artisti, soprattutto due grandi di amici. Una complicità che ha reso anche questo spettacolo unico e irripetibile. Un flusso avvincente di note e voce, animato anche da sguardi e gesti e generato dal sodalizio artistico tra due interpreti di profonda e rara sensibilità.

L’ora muta delle fate

«È sempre un’emozione immensa suonare per Fiorella. Lei sa condurmi in luoghi che ogni volta diventano inesplorati e da scoprire. Anche il concerto di questa sera è stato emozione pura, frutto del momento e dell’intesa di quell’attimo», ha spiegato Danilo Rea legato a Fiorella Mannoia da un’amicizia trentennale. Un legame forte come quello con Ivano Fossati, autore dello struggente brano «C’è tempo».

«C’è un tempo perfetto per fare silenzio. Guardare il passaggio del sole d’estate. E saper raccontare ai nostri bambini quando. È l’ora muta delle fate».

La memoria per custodire la nostra migliore musica

Il tempo che diventa sempre più prezioso, l’amore e la felicità che nessuna parola può spiegare, ma di cui la musica custodisce il senso più profondo. La ricerca di questo senso è stata poetica e appassionata, condivisa con il pubblico. Così canzone dopo canzone, Fiorella Mannoia e Danilo Rea hanno schiuso uno scrigno di memorie, omaggiando Franco Battiato, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Pino Daniele, Enzo Jannacci, Mina. La Donna Cannone, La cura, E penso a te, Insieme.

«Oggi canzoni così non le scrive più nessuno. Noi abbiamo il preciso dovere di continuare a cantarle e di invitare voi a farle ascoltare anche ai vostri figli. Lo dobbiamo soprattutto a chi non c’è più, ai tanti che hanno lasciato un patrimonio culturale e musicale di altissimo valore», ha sottolineato Fiorella Mannoia.

Emozioni e melodie ma anche tanto ritmo con Besame mucho e Messico e nuvole, sulle note della quale Fiorella Mannoia e Danilo Rea hanno giocato con il pubblico.

«Senti, Reggio, che bel rumore»

Poi ancora un altro picco di emozioni con Sally. «Sally cammina per la strada, leggera.
Ormai è sera. Si accendono le luci dei lampioni. Tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni. Ed un pensiero le passa per la testa. Forse la vita non è stata tutta persa. Forse qualcosa s’è salvato. Forse davvero non è stato poi tutto sbagliato. Forse era giusto così. Forse, ma forse, ma sì. Cosa vuoi che ti dica io? Senti che bel rumore», ha cantato Fiorella Mannoia sulle note di Danilo Rea, invitando Reggio a sentire quel «bel rumore».

«Quando una donna dice no, è no»

Il pubblico ha richiamato per due volte gli artisti sul palco. Sulle note di Margherita di Riccardo Cocciante, le torce dei cellulari in alto hanno alimentato ancora di più la magia che ancora non si era spenta. Sul finire un lungo inchino al pubblico di Fiorella Mannoia e poi ancora tre doni: Io che amo solo te di Sergio Endrigo, Sempre e per sempre di Francesco De Gregori e poi l’immancabile Quello che le donne non dicono. Una serata talmente speciale in cui è stato possibile, anzi necessario, cambiare il finale di una canzone intramontabile per dire qualcosa di urgente e importante.

«È difficile spiegare. Certe giornate amare, lascia stare. Tanto ci potrai trovare qui
Con le nostre notti bianche. Ma non saremo stanche. Neanche quando ti diremo ancora un altro sì, forse, perché potrebbe essere anche un no e quando una donna dice no è no», ha concluso Fiorella Mannoia. Mentre le cronache sono assaltate dai femminicidi, l’interprete romana non ha mancato di lanciare un appello al rispetto della volontà della donna, della sua dignità e libertà.

Con Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini, Laura Pausini, Fiorella Mannoia, lo scorso anno ha cantato per le donne vittime di violenza nell’ambito del progetto “Una. Nessuna. Centomila“. Tra i centri destinatari della raccolta fondi, anche il centro antiviolenza Angela Morabito di Reggio Calabria con il progetto di ascolto nella Locride. Fu proprio un video messaggio di Fiorella Mannoia ad aprire la conferenza stampa di annuncio dei fondi per il centro calabrese, nel giugno del 2022.

Il ricordo di Gino Strada

Sulle suggestioni di Sempre e per sempre, l’invito a stare dalla parte di chi si impegna a difesa degli ultimi come Gino Strada, fondatore di Emergency, scomparso due anni fa. Fuori dall’area allestito un banchetto di sensibilizzazione a cura degli attivisti del territorio. Il cuore del pubblico è stato particolarmente generoso e la raccolta fondi è stata notevole. «Grazie. Non si registrava da tempo una raccolta così. Trasferiremo la somma subito alla sede nazionale affinché sia investita per la realizzazione di opere negli ambulatori», hanno dichiarato gli attivisti.

Un’emozione che non si è esaurita su quel palco perché la musica, soprattutto dopo concerti di tale intensità, è destinata a decantare a lungo.

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