Oppido, dopo 9 anni torna la millenaria “Fiera dell’Annunziata”
Si svolgerà dal 6 all’8 aprile, in occasione dei festeggiamenti della santa patrona Maria SS Annunziata
Torna a Oppido Mamertina, dopo ben nove anni di assenza, la tradizionale “Fiera dell’Annunziata”, la cui storia ha origini antichissime, risalenti almeno al ‘500. La fiera, nella sua tradizione millenaria, ha da sempre accompagnato il culto della Madonna Annunziata, santa patrona della città. A riscoprire questa antica fiera paesana – per la quale accorrevano a Oppido commercianti e venditori di ogni genere e da ogni dove, mettendo in mostra stoffe, argenterie, cristalli, articoli casalinghi ma anche giocattoli, generi alimentari e dolci tipici, come i “nzuj” – il parroco don Giuseppe Papalia, che di concerto con il Comitato feste, sta organizzando nei minimi dettagli la festa dell’Annunziata, che ogni 25 marzo commemora l’annuncio dell’Angelo alla Vergine Maria.
Il culto dell’Annunciazione a Oppido
Le più antiche testimonianze parlano di Oppido come antica sede vescovile e città mariana già a partire dall’XI secolo. Nel 1051, è attestata una cattedrale intitolata alla “Thèotokos”, antico titolo mariano che si rifà al dogma della maternità di Maria sancito dal Concilio di Efeso nel 431. Intorno al XVI secolo però, il culto verso la Madonna si trasforma in devozione verso il mistero dell’Annunciazione, tant’è che in un testo della seconda metà di questo secolo si parla di un altare laterale “privilegiato” all’interno della Cattedrale di Oppido, dedicato all’Annunziata.
Il vescovo Andrea Canuto, nel 1605, affermava che la chiesa oppidese si trovava sotto la protezione della Vergine Annunziata, mentre il suo successore Giovanni Battista Montano, nel 1625, ottenne il permesso di celebrare solennemente la festa del 25 marzo, giorno nel quale già da tempo si svolgeva una fiera. Fu lo stesso vescovo Montano a istituire un legato per la fondazione di una biblioteca a Oppido sotto il titolo di Maria SS Annunziata. Dopo qualche tempo, il vescovo Bisanzio Fili, fece trasferire l’antica icona dell’Annunziata dalla cappella laterale all’altare maggiore, da dove veniva mostrata nel giorno della festa e in occasione di calamità, mentre durante il resto dell’anno veniva coperta da un velo di seta.
La festa e il miracolo
A Oppido si era soliti, fin dall’antichità, celebrare una festa mariana in occasione della Solennità del Nome di Maria, il 2 settembre. Successivamente venne celebrata la domenica tra l’ottava della Natività di Maria, l’8 settembre. L’istituzione di una seconda festa nel mese di settembre, fu dovuta a un evento miracoloso, avvenuto nel 1743. In quell’anno infuriava una terribile pestilenza che ben presto arrivò anche a Oppido. Si narra che uno dei monatti incaricati di trasportare le salme verso la sepoltura, nell’atto di deporre sul suo carro il corpo della terza vittima, volgendo lo sguardo verso un’immagine dell’Annunziata, implorò: «Fa che sia l’ultima!». A questa preghiera, una delle ruote del carro si staccò e rotolò verso la Cattedrale, segnando di fatto la fine dell’epidemia. Quella che venne definita la ruota del miracolo, fu conservata sospesa a una parete del Duomo fino al terremoto del 1783.
Da quel momento, la festa celebrata a settembre, assunse il carattere di “Festa del ringraziamento”, subendo però nei decenni successivi, diversi slittamenti nella datazione: nel 1935 fu celebrata il 29 settembre; nel 1956, il 30 settembre; nel 1968, il 15 settembre e nel 1970, il 13 settembre. Nel 1971, l’arciprete Giuseppe Loria anticipò i festeggiamenti al 29 agosto, e l’anno successivo al 19 agosto. Da allora, la festa venne celebrata la prima domenica dopo l’Assunta, fino al 2013, quando il vescovo Francesco Milito, la legò definitivamente alla solennità del 15 agosto.
Il terremoto del 1783 e del 1908
Il terribile terremoto che colpì la Calabria meridionale nel 1783 distrusse completamente l’antica città di Oppido, che venne successivamente ricostruita a qualche chilometro di distanza, in località “Tuba”. Il vescovo Alessandro Tommasino provvide quindi, subito, alla costruzione di una Cattedrale, all’interno della quale collocò un quadro raffigurante la Vergine Annunziata, che fece realizzare dall’artista messinese Giuseppe Crestadoro, in sostituzione dell’icona andata persa sotto le macerie del sisma. Tra il 1841 e il 1844, il vescovo Francesco Maria Coppola, fece realizzare una nuova Cattedrale, all’interno della quale la Vergine Annunziata occupò il posto d’onore sull’altare maggiore.
Lo stesso, volle anche una statua della Madonna da portare in processione, che fu realizzata dallo scultore napoletano Arcangelo Testa. La statua diede nuovo slancio alla devozione degli oppidesi, favorita dai vescovi e dagli arcipreti che si avvicendavano. Tra questi va ricordato il canonico Giovanni Sposato, che basò tutto il suo lavoro parrocchiale sulla devozione popolare per l’Annunziata, attribuendo alla sua intercessione numerosi eventi miracolosi. Fu lui a ordinare la realizzazione di un fercolo processionale e un imponente armadio-cappella per la custodia della statua. Fu quest’ultimo a salvare il simulacro della Madonna dal sisma del 28 dicembre 1908, che distrussero la Cattedrale.
La nuova Cattedrale
Il 24 marzo 1935, venne inaugurata la nuova Cattedrale, all’interno della quale era stata costruita un’apposita cappella per la custodia dell’effige dell’Annunziata. Il 15 agosto 2013, il vescovo Milito, per alimentare sempre di più la devozione popolare verso la patrona Vergine Annunziata, ha arricchito la Cattedrale con il titolo di “Santuario diocesano di Maria SS Annunziata”, offrendo alla Vergine il simbolico dono di una rosa e di un proiettile d’oro e accendendo una lampada che arde di fronte al simulacro, alimentata dall’olio che di volta in volta viene offerto a turno dai vari Comuni della diocesi. Il 5 novembre del 2013, il Santuario è stato gemellato con la Basilica dell’Annunciazione di Nazareth di Galilea.
La fiera
Fin dall’antichità, la festa in onore dell’Annunziata, era molto rinomata anche per via della Fiera paesana che si svolgeva dal 24 al 26 marzo, dove accorrevano visitatori dai vari paesi vicini. Nella raccolta delle leggi e dei decreti reali del Regni di Napoli, figura un decreto del 4 ottobre 1834, col quale si autorizza il comune di Oppido della prima Calabria Ulteriore, ad allestire una fiera annuale e un mercato ogni sabato. La fiera in questione era sicuramente quella dell’Annunziata, dal momento che in numerosi libri antichi se ne ha testimonianza. Nel libro “Dalla Calabria illustrata” di Giovanni Fiore da Cropani, del 1718 per esempio, si legge: «La Vergine Annunziata. Una delle singolarmente celebrate feste nell’una e l’altra Calabria. Con ispecialità in Oppido, dove col concorso di tutti i preti della Diocesi, quell’Immagine miracolosa non si mostra che in questo solo giorno e in tempo di gravissima urgenza, e vi è anche la fiera». Ma altre testimonianze si hanno anche precedentemente, addirittura già dal ‘500.
La Fiera dell’Annunziata, dopo uno stop di ben 9 anni, tornerà quest’anno, grazie alla caparbietà del parroco don Giuseppe Papalia e del Comitato feste, dal 6 all’8 aprile. «Abbiamo deciso di intraprendere questa iniziativa per riscoprire le usanze di un tempo – ci ha spiegato don Papalia -. La fiera è l’inizio della ripresa di tante tradizioni storiche e culturali riguardanti la secolare festa della Madonna Annunziata, patrona di Oppido e della Diocesi». Quella della Fiera non è l’unica novità che accompagnerà quest’anno i festeggiamenti per la santa patrona. Nei giorni scorsi, infatti, il parroco ha svelato il nome del cantante che si esibirà in occasione della seconda festa in suo onore, che si terrà ad agosto. Il 22 agosto, sarà Michele Zarrillo a chiudere con un concerto nella piazza principale del paese, i festeggiamenti.