Reggio, adesso il centrodestra vuole il Comune. Fdi rivendica il sindaco

Neanche il tempo di chiudere le urne per le regionali che, come prevedibile, a Reggio si è avviata subito la corsa verso le comunali.

Il ruggito proveniente dal centrodestra è stato di quelli che non possono passare inosservati. Proprio nella Circoscrizione Sud si è verificato il risultato più eclatante, in termini di proporzioni, tra il centrodestra di Jole Santelli con il 65,24% e il centrosinistra di Pippo Callipo fermo al 25,48% dei consensi. Quaranta punti percentuali che si riducono leggermente sul territorio comunale con Santelli al 58,36% e Callipo che non va oltre il 31,54%.

L’allarme, dunque, in vista delle prossime elezioni è scattato immediatamente. Tanto che uno dei primi a parlare è stato proprio il sindaco in carica Giuseppe Falcomatà che ha sottolineato, in ogni caso, il risultato ottenuto dal Pd nel Comune di Reggio che con il 22,4% è il primo partito in assoluto.

Una ricostruzione che, però, rischia di nascondere la realtà. Le liste approntate dal centrodestra raggiungono il 60,19% e, dunque, ben oltre la maggioranza necessaria per vincere le elezioni. Se poi si dovessero sommare, anche se l’esercizio è impreciso, le percentuali raggiunte da Fi, Cdl e Santelli presidente, tutte riconducibili agli azzurri e a Francesco Cannizzaro, il risultato complessivo delle truppe di Forza Italia si aggirerebbe intorno al 25%. Al quale si aggiunge il dato di Fdi che è primo in Provincia dentro il centrodestra con il 16% e sempre primo rimane al Comune con il 14,60%, la doppia cifra raggiunta dall’Udc e l’8% della Lega. Se il centrodestra rimane unito, dunque, la partita sarà assai complicata per un centrosinistra che, salvando il dato del Pd, ne esce con le ossa rotte. Ovviamente si dovrà capire quali saranno le intermediazioni tra i partiti, anche perché con i dati usciti dalle urne Giorgia Meloni pretenderà che sia Fdi a esprime il candidato sindaco.

I segnali di pericolo sono stati colti in pieno anche nel centrosinistra. Le necessità di ripartenza sono state esposte in maniera lucida anche da Nicola Irto, rieletto in Consiglio a furor di popolo, ma anche da Antonino Castorina, capogruppo a palazzo San Giorgio, che da tempo chiede un confronto interno. A lettere chiarissime la preoccupazione per la situazione attuale è stata espressa anche dal presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino che ha esternato su facebook il suo pensiero.

«Non mi è mai piaciuto trovare scuse o giustificazioni in politica – scrive Delfino – onore ai vincitori che hanno saputo “fare squadra” unendosi e “riunendosi” per raggiungere l’obiettivo nonostante le difficoltà interne. Da loro dovremmo imparare almeno questo. Trovo inconcepibile che una coalizione che governa da 5 anni non sia in grado di mettere in campo liste e uomini in grado di competere con l’avversario».

Inutile nascondersi dietro i risultati ottenuti dalle singole liste se la partita è stata persa in modo imbarazzante. «Adesso occorrono umiltà, fatica e, soprattutto – conclude Delfino – occorre mettere da parte le ambizioni personali per lasciare spazio al gioco di squadra e all’unità di intenti per ricostruire non solo partiti e coalizioni ma valori, ideali e soluzioni per il territorio. Non è più tempo di dare la colpa “agli elettori che non hanno compreso”… Siamo noi che dobbiamo comprendere loro!!».

Lo capiranno adesso il commissario Giovanni Puccio, il commissario Stefano Graziano e i maggiorenti del Pd che dal 61% raggiunto nel 2014 da Oliverio sono arrivati al 30% salutando la cosa come un mezzo successo?

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