Chiusura aeroporto, Falcomatà scrive al ministro De Micheli affinchè si riveda la decisione

Chiusura aeroporto, Falcomatà scrive al ministro De Micheli affinchè si riveda la decisione. Il sindaco di Reggio Calabria in un video messaggio spiega: «Il “Tito Minniti” ha chiuso nell’indifferenza generale, senza che nessuno abbia battuto minimamente ciglio. Ma noi continueremo a lottare».

«Nessuno ha battuto minimamente ciglio rispetto a questa decisione. Noi comprendiamo benissimo le ragioni del governo  – aggiunge il primo cittadino – in questa situazione di emergenza ma non ci possiamo rassegnare perché questo comporta delle difficoltà che hanno delle ricadute evidenti quotidiane sulla vita dei cittadini e, soprattutto, sulla salute dei cittadini». E poi racconta la storia di Antonella, «una nostra concittadina che avrebbe dovuto volare a Roma, per il definitivo ciclo di chemioterapia per chiudere un brutto capitolo della sua storia. Dovrà attrezzarsi con altri mezzi e per questo noi non possiamo fare finta di nulla».

Da qui parte un «appello alla classe politica e dirigente cittadina calabrese regionale e nazionale alla presidente Santelli: mi rivolgo alla discutibile gestione dell’aeroporto da parte di Sacal, ma mi rivolgo anche alle associazioni di categoria, ai rappresentanti delle attività produttive, a tutti coloro che in questa città hanno creduto e vogliono continuare a credere, affinchè questa situazione non passi inosservata».

Ed aggiunge «Ho scritto al ministro De Micheli per chiedere di rivedere questa condizione ma serve una voce corale da parte di tutta la comunità reggina. Non ci consola il fatto che sia rimasto aperto un solo aeroporto per ogni regione del nostro paese, non ci consola essere in buona compagnia di altre grandi città del nostro Paese, come Firenze perché purtroppo Reggio Calabria e la vicina Messina sono in condizioni diverse rispetto alla altre città, noi non abbiamo l’alta velocità, noi non abbiamo la capacità, non abbiamo collegamenti ferroviari continui e costanti con le altre città, non abbiamo modi affinchè possa essere garantito il sacrosanto diritto alla mobilità e la continuità territoriale – e poi conclude –  Non bisogna abbassare la guardia, bisogna continueremo a lottare affinchè questa decisione venga rivista il prima possibile».

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