Coronavirus, Falcomatà: «Reggio Calabria non è un lazzaretto, chiamo Mattarella»

«Ci opporremo con fermezza a questa ipotesi, anche fisicamente se necessario». Così Giuseppe Falcomatà, a proposito dell’ipotesi di trasferimento in hotel per le persone bloccate al porto di Villa San Giovanni.

«Sarebbe una soluzione assurda, che crea potenziali assembramenti e molteplici occasioni di contagio, mettendo a rischio la salute di migliaia di reggini che da quasi un mese, con enormi sforzi e sacrifici, stanno riuscendo a limitare la diffusione del virus, con comportamenti responsabili e rispettosi delle regole.

Dobbiamo evitare questa ipotesi, mi appello al Presidente Sergio Mattarella al quale ho scritto ufficialmente. Quelle persone, tutte di origine siciliana, non dovevano partire, dovevano essere controllate prima. Chi non lo ha fatto se ne assuma le responsabilità perchè a pagare il prezzo non saranno i reggini.

Ora vanno scortate a casa loro, in Sicilia, perchè è lì che vogliono andare e poste in quarantena vigilata. È l’unica soluzione corretta, rispettosa delle leggi e della divinità umana, di buon senso e in grado di tutelare la salute di tutti».

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