L’Udc perde ancora pezzi: il consigliere regionale Paris lascia il partito

«Ho volutamente aspettato la conclusione delle recenti elezioni metropolitane prima di rendere ufficiale la decisione, ormai maturata da tempo, di lasciare il partito dell’UDC. Ed è stato per coerenza personale aver temporeggiato, perché nessuna ombra potesse addensarsi sulla mia correttezza e linearità politica in occasione di questa importante tornata elettorale». Inizia così la lettera di dimissioni del consigliere regionale Nicola Paris che lascia l’Udc dopo l’elezione a palazzo Campanella dello scorso gennaio

«Certamente è stata una decisione difficile e sofferta che ha ingenerato dentro di me un profondo rammarico e lo scoramento nell’assistere, giorno dopo giorno, al lento naufragio politico del partito – spiega Paris – i cui vertici non sono riusciti in questo anno di legislatura a valorizzare politicamente lo straordinario risultato elettorale conseguito nella provincia di Reggio Calabria in virtù dell’impegno e della coesione di tutti i candidati, aggregati grazie all’ottimo lavoro svolto dall’ex vicecoordinatore regionale Luigi Fedele.

Tale scelta nulla ha a che vedere con quanto recentemente successo all’ex Segretario nazionale Lorenzo Cesa e al coordinatore regionale Francesco Talarico, ai quali auguro di poter al più presto dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti loro contestati confidando nel lavoro della magistratura verso la quale ho stima e fiducia.

Non posso non accennare, infine, al mio mancato coinvolgimento, vista la delicata fase, alla riunione organizzata dalla direzione calabrese del partito e convocata lo scorso 25 gennaio a Lamezia Terme e della quale ne ho appreso i contenuti solo a mezzo stampa.

Non è questo il mio modo di intendere la politica e di accettare le sfide che ci attendono per la nostra amata Regione.

Lascio, oggi, il partito con tanta amarezza e rabbia, consapevole di essermi speso con tutte le energie in corpo per rendere questo progetto il più ampio e inclusivo possibile. Prendo atto che non sono riuscito a imprimere a quella classe dirigente, oramai piegata su sé stessa, il necessario cambio di direzione verso una politica rivolta esclusivamente al servizio dei calabresi.

In ogni caso, auguro buon lavoro al coordinatore provinciale, nonché amico Roberto Vizzari.

Concludo rinnovando il mio impegno nel segno della continuità con quello stile politico che ha sempre contraddistinto il mio operato, con l’obiettivo di fare da trait d’union fra le persone e le istituzioni, onorando con concretezza, passione, trasparenza e competenza fino all’ultimo istante il consenso e l’affetto di coloro che mi hanno accordato la loro fiducia».

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