Rifiuti in Puglia, i sindaci della Città metropolitana in attesa di risposte

di Agostino Pantano – Quanto costa inviare in Puglia gli scarti prodotti dagli impianti di smaltimento dei rifiuti? Che tempi occorrono per uscire da questa nuova emergenza che nasce proprio dalla saturazione dei pochi siti attivati? È possibile rivedere le tabelle che penalizzano nel conferimento degli rsu i Comuni che hanno debiti per il servizio?

Erano questi gli interrogativi più urgenti che i sindaci della Città metropolitana avrebbero voluto affrontare, nella riunione poi saltata perché il primo cittadino Giuseppe Falcomatà non si è presentato. Il faccia a faccia era stato convocato, sin da lunedì scorso, e gli amministratori hanno atteso davanti al palazzo dell’ex Provincia dalle 11.30 fino alle 13.00, orario in cui se ne sono andati non senza polemiche.

«Siamo rammaricati – scrivono Cosentino e Zampogna, vertici dell’associazione dei Comuni della Piana – perché inutilmente abbiamo atteso il promotore della convocazione senza ricevere alcuna notizia su eventuali impedimenti». La sosta si è rivelata inoperosa davanti al Palazzo, con Falcomatà trattenuto in un concomitante evento politico organizzato dal parlamentare forzista Cannizzaro, l’illustrazione di una posta di bilancio cospicua destinata per potenziare il porto cittadino.

Per il consigliere metropolitano Salvatore Fuda è importante definire la «tariffa a conguaglio che comporta questa collaborazione tra Calabria e Puglia», come pure occorre rivisitare – secondo Cosentino – il criterio che penalizza i Comuni indebitati «poiché tutti, compresi i gestori degli impianti, devono essere chiamati ad assumersi le proprie responsabilità». Tutto rimandato, quindi, nessuna risposta da riferire e nessuna trattazione è stata possibile visto l’incidente diplomatico – ancora più significativo perché arrivato per interrompere il clima di entusiasmo dopo le recenti elezioni del Consiglio metropolitano.  

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