di Carlo Tansi*
Carissimi,
stiamo lavorando ininterrottamente, da quasi due anni, al progetto civico Tesoro Calabria al quale ha aderito una marea di gente. Centinaia di migliaia di calabresi liberi e perbene che, senza chiedere nulla in cambio, desiderano il reale cambiamento di questa Terra. La nostra è una rivoluzione arancione partita dalle ultime Regionali in cui abbiamo raccolto il consenso di ben 60mila donne e uomini che sognavano e sognano una Calabria diversa. Migliore.
Gente come i tanti crotonesi che solo pochi mesi orsono hanno fatto la storia. Mi riferisco all’apoteosi delle Amministrative in cui Tesoro Calabria ha spazzato via tutto il marcio dei vecchi partiti, di destra e di sinistra, rimuovendo incrostazioni di decenni in un colpo solo. Ecco perché sono certo che alle prossime Regionali, la strada per noi sarà in discesa e ci porterà a un ottimo risultato. Nei giorni scorsi ho passato molte notti insonni per cercare di capire cosa fosse più giusto fare per il bene della nostra amata Terra. E avantieri sono giunto alla conclusione, seppur molto sofferta per chi come me ha portato avanti per due anni circa un progetto costruito sui principi morali e non sugli obiettivi eminentemente politici, che in questa competizione non basta partecipare e far bella figura. Se correremo da soli, infatti, potremo registrare un ottimo successo personale e vincere una battaglia. Ma se lo faremo, senza alcun simbolo di partito, insieme ad altri movimenti civici a cui ci legano profonde affinità elettive, vinceremo la guerra e scriveremo insieme una nuova pagina della Calabria. Forse persino la più bella di sempre, anche grazie all’opportunità irripetibile del Recovery Fund.
Un treno di miliardi che passerà una volta sola. E che, se finisse nelle mani sbagliate, porterà la regione a sprofondare definitivamente, arricchendo all’inverosimile la ‘ndrangheta e consolidandone a dismisura lo già sconfinato potere. Questo è dunque il tempo di far gioco di squadra; mettere al bando i personalismi; salire tutti sulla stessa barca e remare in un’unica direzione. Lo dovremo fare per il bene della Calabria e il futuro delle giovani generazioni. Ed è il motivo per cui ho deciso di fare un passo di lato, concordando con Luigi de Magistris un efficace programma improntato su un radicale rinnovamento che ci condurrà dritti alla vittoria. Un progetto di cui saranno protagonisti due attori principali, un po’ come Bartali e Coppi che si passano l’ormai quasi leggendaria borraccia con spirito di sublime altruismo. Una solidarietà di cui ha bisogno la regione nell’attuale delicatissima fase storica.
Un momento così particolare in cui per cambiare davvero non basta un presidente, ne servono due e nel pieno delle rispettive funzioni. Uno a capo della Giunta, a cui spettano le decisioni sulle azioni amministrative e tecniche da intraprendere, e un altro alla guida del Consiglio. Ecco, quest’ultimo potrei essere io, dedicandomi a tale stimolante lavoro con la passione che anima il mio agire da sempre. Un modo per ricoprire un ruolo chiave ma che purtroppo, sin da quando esiste l’importante ente, è stato utilizzato alla stregua di un mero e vile esercizio di potere. L’accordo tra noi e Luigi nasce quindi sul presupposto che il piano di autentico cambiamento condiviso dovrà essere concretamente attuato: da un lato sul piano della gestione amministrativa e tecnica, ma dall’altro soprattutto sulla scorta di una intensa attività di riforme legislative di competenza del Consiglio. Ragion per cui, le due cariche di presidente della Giunta e del Consiglio avranno, nelle rispettive competenze, pari rilievo e dignità istituzionale.
L’attività dell’assemblea dovrà ad esempio essere mirata ad annullare le centinaia di leggi inutili, spesso scritte ad personam per favorire gli amici e gli “amici degli amici” del vecchio e corrotto sistema politico e ad approvare le norme riformatrici dei settori critici tra cui: