venerdì,Aprile 26 2024

Regione, Chizzoniti: «Bando ad personam per direttore generale»

L'ex presidente del civico consesso reggino: «I capigruppo, dopo aver firmato la proposta per i precari, ci ripensano e invocano chiarimenti»

Regione, Chizzoniti: «Bando ad personam per direttore generale»

di Aurelio Chizzoniti*

Con il Consiglio Regionale in prorogatio, quindi legittimato ad assumere esclusivamente, eventuali atti perfettamente compatibili con quelli “urgenti ed indifferibili”, l’Ufficio di Presidenza dello stesso, si accinge, con incredibile arroganza ed altezzosità, a conferire, a brevissima scadenza, l’incarico di Direttore Generale e Dirigente Generale ad un ben individuato dipendente consiliare. Beneficiario di un bando tutt’altro che pubblico, a dir poco, decisamente contra ius ed astutamente confezionato ad hoc.

Infatti, i raffinatissimi giuristi e vertici istituzionali che imperversano a Palazzo Campanella, improvvisamente esercitano la capziosa opzione di procedere immediatamente all’avvicendamento della responsabilità della Segreteria Generale, nonostante la Legislatura sia da tempo tramontata. Si continua, quindi, con glaciale audacia e preoccupante temerarietà a calpestare tutta la normativa di riferimento, così come è già avvenuto, quanto meno, in ordine alle nomine degli ultimi tre Segretari Generali. Ovvero, violando il rispetto della doverosa e non aggirabile procedura di interpello, mentre la delibera afferente al relativo bando selettivo, mai è stata pubblicata integralmente, limitandone la diffusione soltanto a livello interno e circoscritta al relativo allegato.

Il tutto in palese ed insanabile conflitto con l’art. 11-bis del connesso Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e Servizi Consiliari. Non a caso, alcuni dirigenti che si sentono aggirati dalla pseudo procedura ormai avviata, attraverso un bando ad personam, hanno da tempo individuato il beneficiario dello stesso, il cui nome è stato depositato in plico sigillato presso due notai del distretto reggino, informando, contestualmente la Procura della Repubblica che non tarderà ad illuminare il tenebroso proscenio. Ma il disprezzo della vacatio consiliare si estende anche all’Ufficio Stampa, ove giornalisti in servizio da ben vent’anni rischiano l’allontanamento, a dir poco pretestuoso, ai gruppi consiliari ed alle strutture dove giornalmente vengono assunti collaboratori, nonostante trattasi di atti completamente preclusi perché non urgenti e tantomeno indifferibili.

Così come per la stessa Assemblea Regionale, chiamata giorno 10/03/2021 ad esprimersi, con teatrale vocazione, sulla imprudente legge sui precari, sebbene la giurisprudenza della Corte Costituzionale, dei TAR territoriali e del Consiglio di Stato escluda che le sospette ed ardite iniziative ut supra evocate, possano ritenersi portatrici di urgenza e indifferibilità. In questa inquietante ottica, utilmente annebbiata, non va dimenticato che, su vicende analoghe, nell’anno 2017, i sindacati sono tempestivamente insorti, ed oggi si sono fatti sentire, ad opponendum, la stampa nazionale ed il Codacons, mentre i distratti capigruppo consiliari di opposizione, dopo aver incautamente firmato la proposta legislativa per i precari, oggi, travolti da inquieta tensione, ci ripensano ed invocano, tardivamente chiarimenti!

*Già presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria

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