Waterfront, Falcomatà: «Un cambio di prospettiva con una città che trova la sua forza nel mare»

Un cammino lungo e travagliato verso il Regium Waterfront. La marcia di avvicinamento all’inaugurazione del 21 marzo è stata presentata stamane a palazzo San Giorgio. A presentarla il sindaco Giuseppe Falcomatà, con l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Muraca e l’architetto Artuso

«È un’opera che appartiene a tutta la città e può rappresentare un punto di svolta per la crescita economica, culturale e anche sportiva del nostro territorio perché è una zona della città che si presta a un utilizzo variegato – afferma il primo cittadino – queste possibilità e alternative che saranno presentate nel corso di 4 iniziative che si svolgeranno in questi giorni e vogliamo coinvolgere la città, le associazioni culturali, di categoria, gli ordini professionali e l’università perché il waterfront è un’opera che appartiene a ognuno di noi e fa parte della visione di città che trova dal mare la forza per rinascere e il punto di svolta. “Ci pensa il mare” significa esattamente questo: il percorso di ricongiunzione dell’intero fronte mare cittadino. Stiamo presentando è il tassello di un puzzle più ampio che si sta costruendo».

Un rapporto vissuto male quello col male, un’opera che cerca di cambiare la prospettiva di questa visione, Reggio e il mare, l’una per l’altro, in una sinergia che è in embrione e che andrà vissuta e coltivata. AM intanto si comincia.

Per il sindaco «Nel corso dei secoli la città di Reggio ha vissuto male il rapporto con il mare: una città sul mare, si dice, ma non è una città di mare. L’obiettivo è quello di trasformarla in una città di mare con tutto ciò che ne consegue».

Il progetto di Zaha Hadid e la costa

Il mattoncino del centro di Zaha Hadid sarà completato e all’interno dei nuovi progetti, nell’ambito delle nuove risorse del Recovery, del piano per la qualità dell’abitare vogliamo inserire altre progettazioni che oggi sono in fase preliminare e che riguardano non solo la messa in sicurezza della costa. C’è un progetto per la realizzazione di un centro polifunzionale, una sorta di Open House come a Sydney che si dovrebbe realizzare a Sud del tempietto. L ’obiettivo è quello di non lasciare neanche un pezzettino di costa senza destinazione e senza riqualificazione».

Il programma di appuntamenti

Sabato 13 marzo presso il Centro di ricerca sulle energie rinnovabili marine nell’area tempietto la tavola rotonda “Reggio e il mare, il waterfront una finestra aperta sul futuro della città”; martedì 16 marzo alle 16 alla Camera di commercio la tavola rotonda “Nuovi spazi per il rilancio socieconomico della città”; mercoledì 17 marzo alle 16 al piazzale Cedir la tavola rotonda “Beni comuni e spazi condivisi: riparte lo sport in città”; giovedì 18 marzo alle 16 al Castello Aragonese la tavola rotonda “La cultura del bello che promuove il territorio”; domenica 21 marzo alle 17.30 l’inaugurazione del waterfront.

Nella presentazione dello studio Artuso Architetti Associati (Gianni Artuso, Fabrizio Artuso e Giandomenico Chirico) l’opera definitiva prende forma. E si legge: «Il progetto di riqualificazione del Regium Waterfront di Reggio Calabria, si colloca in un’area di 50.000 mq avente forte vocazione turistica e di aggregazione sociale. Esso mira a rafforzare in maniera incisiva il ruolo che l’area costiera riveste per l’intero territorio cittadino. Il concept di progetto propone un collegamento tra il lungomare Italo Falcomatà e l’area portuale, offrendo nuove modalità di fruizione di aree precedentemente segnate da forte degrado.

L’operazione si concretizza nella realizzazione di due piazze a quote differenti in cui convergono i sinuosi percorsi pedonali e ciclabili, generando nuove spazialità urbane da utilizzare per attività ludiche, culturali, sociali. Il punto di congiunzione tra le due piazze genera una scalinata monumentale pensata come un giardino urbano articolato su più livelli che connette i due spazi proseguendo la passeggiata in modo organico. La scalinata, concepita come elemento paesaggistico, costituisce un’improvvisa variante architettonica ai vari percorsi, offrendo la possibilità di nuove prospettive verso la città e verso il mare».

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