Ponte Stretto, Carfagna: «Non è finanziabile con il Recovery plan italiano»

«Bisogna aiutare, e lo si sta facendo, le Regioni che hanno problemi organizzativi, di personale, di logistica e far sì che i sistemi sanitari escano rafforzati da questa emergenza. Una sanità più efficiente può essere il regalo inaspettato di questa lunghissima crisi». Lo afferma Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, in un’intervista a Il Foglio e ripresa dall’agi.

La sanità al Sud

In merito alla sanità nel Mezzogiorno e alla ridefinizione dei livelli essenziali di prestazione: «La crisi sanitaria – fa presente – ha fatto emergere l’enorme questione dell’accesso al diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, ai nidi, all’assistenza di anziani e disabili. Lo Stato deve fissare standard sotto i quali non si può andare. Personalmente, sto già lavorando a questi standard – che tecnicamente si chiamano Lep – per i nidi e per l’assistenza sociale».

Il ponte sullo Stretto

Per quanto concerne invece il Ponte sullo Stretto il ministro afferma: «è un grande progetto, una di quelle infrastrutture che cambiano un Paese. Non sono certo ostile a questa idea ma bisogna essere realisti: non possiamo farlo in cinque anni e quindi non è tra le opere finanziabili dal Pnrr, con quei fondi si potrebbero avviare solo le opere a terra».

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