25 aprile, Anghelone: «la ripartenza del Paese è vigilia di sfide importanti»

Il 26 aprile l’Italia cambia marcia. Col nuovo decreto del Governo ripartono, per adesso, solo le zone gialle. Sulle ripartenze interviene Saverio Anghelone, Coordinatore Provinciale Cambiamo! Reggio C.

«Nella lotta alla pandemia c’è bisogno di libertà, compresa quelle delle piccole cose, il bisogno di socialità da ritrovare nella sicurezza.  Da domani la ripartenza del Paese acquista nuove spessore e nuovi significati.   Siamo alla vigilia di sfide importanti, quella della ripresa e quella del benessere, perché la libertà riguarda la sfera individuale ma soprattutto la possibilità di poter fare il proprio lavoro e vivere di esso».

Torna poi sull’incoraggiamento del Presidente Toti, leader di Cambiamo, che ha riferito l’importanza  “che sia in campo un Governo di cui fanno parte, oggi come settantasei anni fa, tante forze politiche diverse ma tutte unite nello sforzo di far ripartire questo Paese. Credo che mai come oggi si possa comprendere fino in fondo il significato di libertà che è intrinseco a questo giorno. La libertà delle piccole cose che quando c’è viene data per scontata e quando non c’è più diventa un bene prezioso”.

«Il Coronavirus è tornato a infierire proprio su quella generazione che ha fatto e lottato per il 25 aprile e ci ha regalato questa libertà -Anghelone -come se fosse una sorta di crudele nemesi storica.  Ma oggi celebriamo questa giornata e le vicende nazionali ci fanno sperare che presto si chiuda una storia e se ne apra una diversa, anche nella nostra amata Calabria. Ciò che abbiamo vissuto in questo periodo di pandemia di oltre un anno, sia pure non paragonabile per storia e per dolore, non è poi così lontano da quei giorni.

È una storia che ha unito il Paese e questo è un momento importante per dimostrare che siamo degni del passato che abbiamo ereditato, di questo grande Paese e del sacrificio che hanno fatto i suoi cittadini e lavoratori. Dobbiamo – conclude Anghelone – essere capaci di rimboccarci le maniche e lavorare  a qualche cosa di nuovo e di grande, costruendo per il nostro territorio e la nostra regione. Il Coronavirus non piegherà il nostro Paese come non l’ha piegato 76 anni fa».

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