Brogli elettorali, Stanza101-#AmaReggio: «Scopelliti non così celere a rispondere come nel caso dei murales»

La tempestività dell’assessore Scopelliti nel rispondere sulla questione murales per il 25 aprile (sollevata da Fiamma tricolore prima e dal capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Federico Milia) non è andata giù Stanza101-#AmaReggio Movimento di azione civica. Non con la stessa prontezza, accusano, l’assessore ha risposto finora alle questioni poste più volte e relative al caso dei brogli elettorali.

Ma la premessa riguarda il colore politico della scelta dei murale: «Al netto dell’opinabile scelta estetica ed ideologica che riguarda la realizzazione dei murales, con l’intervento dell’assessore Rosanna Scopelliti, l’attenzione si sposta sul costo degli stessi, nell’ottica delle celebrazioni di questo 25 Aprile che, per i veri innamorati della Libertà e non delle liberazioni che oramai appartengono alla storia, è segnato da una crisi sanitaria che da oltre un anno minaccia la nostra salute e le nostre libertà fondamentali, oltre che dal degrado sociale ed economico in cui versa la nostra Città.

Le polemiche delle ultime ore riguardano la diffusione della notizia riguardante la delibera numero 67 del 7 aprile scorso, dove si può leggere la cifra di ben 210mila euro che, come fa notare la zelante assessore alla cultura e legalità, si riferisce al capitolo di spesa e non alla realizzazione dei murales; insomma una nota utile per gestire una polemica.

Peccato che lo stesso assessore, nello stesso comunicato, non indichi la spesa effettiva dei murales, facendo un sommario e generico riferimento ad un presunto costo (chiarisce la Scopelliti “un decimo della cifra”, ndr) che da nessun atto pubblico si evince né traspare.

Pertanto, per la giunta Falcomatà, pare sia normale impegnare una spesa pubblica senza indicarla, affidare un lavoro senza definirne preventivamente il costo, ed affidare in modo semplicistico ad una successiva rendicontazione di parte esecutrice la quantificazione e la liquidazione di somme pubbliche; insomma può apparire come un affidamento senza limiti e per qualsiasi osservatore della gestione pubblica, la pezza appare peggio del buco. In sintesi, per come si evince da atti deliberativi e dichiarazioni della Scopelliti, si sarebbe deciso di realizzare i murales senza stabilirne preventivamente il costo, ma avendo a disposizione un fondo di 210.000 euro, e si sono scelti i realizzatori senza comparazione di costi nè procedure di selezione, anche per garantire un minimo di trasparenza ed opportunità per tanti artisti (anche reggini), stabilendo il costo dei murales come importo sul quale chiunque avrebbe potuto formulare un’offerta vantaggiosa, anche per le casse comunali.

È normale quindi che si commissioni un’opera senza criteri di individuazione dell’esecutore, quantificazione dei costi e fissazione dell’impegno di spesa? Alchimie procedurali di palazzo San Giorgio rispetto alle quali sarebbe opportuno, invece, un meccanismo che garantisca controllo e trasparenza, rispetto al quale dovrebbe seriamente preoccuparsi l’assessore e che non sono roba da poco, visti i danni generati dalla faciloneria procedurale nel caso Miramare ed in sede elettorale con i brogli».

Il movimento torna infine sul discorso mai aperto dall’assessore, relativo al caso ha investito il Comune reggino: «Nessuno vuole credere che spunti qualche documento postumo e si prende atto dell’intervento tappabuchi dell’assessore alla legalità, anche per registrare come la rappresentante di Falcomatà sia presente e tempestiva su questioni di partigianeria, mentre sia completamente assente dal dibattito, evitando le tante sollecitazioni sulla questione brogli elettorali e sulle innumerevoli violazioni di procedure consiliari già segnalate al Prefetto; ma  questa è altra storia».

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