domenica,Giugno 16 2024

Brogli elettorali, Minicuci scrive a Letta: «Qui è in gioco la credibilità istituzionale»

Il già candidato a sindaco le prova tutte: dopo il prefetto per la mancata democrazia consiliare, sulla vicenda delle elezioni falsate fa partecipe anche con una lettera il segretario del nazionale Pd

Brogli elettorali, Minicuci scrive a Letta: «Qui è in gioco la credibilità istituzionale»

È una battaglia a tutto campo e su più fronti quella che porta avanti Antonino Minicuci, già candidato a sindaco di Reggio Calabria. Dal prefetto per far presente la mancata democrazia consiliare e per i brogli elettorali relativi all’ultima tornata per i quali ha chiesto l’annullamento.

E proprio questo tema è stato oggetto di una missiva che l’esponente di centrodestra al Comune di Reggio Calabria ha inviato a Enrico Letta, segretario nazionale del Partito democratico, il partito cioè a cui appartiene il sindaco e la sua maggioranza in consiglio. «Qual è il suo parere sui tanti, troppi, dubbi che hanno accompagnato le ultime elezioni comunali? Qui è in gioco la credibilità istituzionale».

Insiste Minicuci sulla vicenda e racconta nella lettera che «in occasione delle elezioni del Comune di Reggio Calabria, tenutesi il 20 e 21 settembre 2020 si sono riscontrati dei brogli elettorali per i quali sono state indagate oltre 30 persone con 7 arrestati. Nel corso di questi anni, nelle elezioni comunali nelle quali per errori tecnici o altre problematiche non legati ai brogli l’esito delle urne appariva scorretto, anche solo per pochi voti, si è tornati al voto».

Ma a Reggio no «nonostante gli arresti (sette) e gli indagati (trenta), il Sindaco ed il suo partito di riferimento tacciono. Muti di fronte a questo vergognoso scempio, muti di fronte a questo sfregio della democrazia. La sovranità popolare a Reggio Calabria ha assunto una singolare forma di interpretazione. Ricordo che il GIP ha parlato di “elementi inquietanti” – afferma Minicuci – ed il Tribunale del Riesame parla di “evidente alterazione del regolare esercizio del voto di soggetti anziani” e di assoluta spregiudicatezza e totale indifferenza per i procedimenti democratici di formazione della volontà popolare.  

Le ricordiamo che nelle elezioni di cui parliamo hanno votato anche delle persone defunte. E mentre la magistratura va avanti nella sua inchiesta che fa la classe dominante? Tace. Tace, con silenzio assordante, Falcomatà, sindaco pro-tempore di Reggio Calabria. Tace la sua maggioranza. Tace il suo partito di riferimento che pure ha nel nome stesso quella parola qui».

Da qui l’appello al segretario: «All’energico Letta, uomo di alto spessore democratico, all’Enrico nazionale perché un partito sempre pronto a mettere alla gogna gli avversari politici, eventualmente capitati nei rigori della legge, oggi tace. La questione è morale e politica = democratica. Si dirà, attende la conclusione delle indagini. Attende, garantista quale sicuramente è, l’esito di eventuali processi. Ma caro segretario nazionale del PD, qual è il suo parere sui tanti, troppi, dubbi che hanno accompagnato le ultime elezioni comunali?

Qui è in gioco la credibilità istituzionale. Siamo stanchi di chiedere al Sindaco di dimettersi ed ai consiglieri di maggioranza di firmare le dimissioni insieme a noi per non mortificare ulteriormente la città, ma non ci stancheremo di chiedere a Lei, dott. Letta, qual è il suo giudizio su questa incredibile vicenda. Un giudizio politico senza nascondersi dietro un giudizio della magistratura locale che ha già dato evidenza che qualcuno ha rubato la democrazia. Se state dalla parte della ragione perché il Pd ha paura di un voto chiaro, onesto, vero, sincero, democratico?».

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