venerdì,Maggio 3 2024

Brogli elettorali, ReggioNonSiBroglia scrive ai capigruppo: «Urge un Consiglio comunale aperto»

Lettera aperta del comitato indirizzata ai capigruppo in Consiglio comunale di Reggio Calabria, a sei mesi dall’esplosione del caso giudiziario

Brogli elettorali, ReggioNonSiBroglia scrive ai capigruppo: «Urge un Consiglio comunale aperto»

Il direttivo del comitato ReggioNonSiBroglia, ha scritto una lettera aperta ai capigruppo in Consiglio comunale di Reggio Calabria, in merito alla questione dei brogli elettorali. «Sono trascorsi quasi sei mesi dall’esplosione giudiziaria dei brogli elettorali – si legge nella missiva – caso che rappresenta un unicum nella storia repubblicana italiana e dal quale sono emerse gravi irregolarità nel meccanismo elettorale. Durante questi mesi la Procura, in diverse fasi, è riuscita a fare un po’ di luce sulla gravità della situazione, pur nei tempi e con la delicatezza che un´indagine penale richiede.

A fronte di questa attività giudiziaria, però, molto poco si è fatto a livello politico e amministrativo per confutare ogni possibile dubbio sulla legittimità delle elezioni, ennesima onta nei confronti di una popolazione sempre più preoccupata. I dettagli emersi dagli interrogatori infatti, lasciano intuire che quanto illecitamente successo durante le scorse elezioni non sia un caso isolato ma sembrano figurare un collaudato sistema che ha potuto impattare sostanzialmente sull´esito delle urne». Per il comitato, «questa preoccupazione da parte dei cittadini si è manifestata concretamente nella petizione presentata il 18 marzo, in cui i reggini chiedono al presidente del Consiglio comunale Vincenzo Marra, di convocare una seduta di Consiglio comunale aperto sul caso dei brogli elettorali che, per la sua gravità e delicatezza, merita una sessione dedicata ed esclusiva.

Tale richiesta rappresenterebbe un importante momento di partecipazione popolare e democratica, tra l’altro previsto anche dall´art 36 del Regolamento comunale, con ricadute importanti e positive su quel rapporto di fiducia fra cittadinanza e istituzioni oggi gravemente compromesso da questo scandalo ancora tutto da risolvere. Quale democrazia può esistere se un’istituzione non è legittimata da una reale fiducia popolare nei confronti dell’Ente pubblico? La città non è un freddo computer dove basta inserire dei dati per poterla governare, Reggio è un flusso di uomini e donne con i quali instaurare una relazione costruttiva e di stima reciproca. Questa convinzione ci ha portati, come comitato #ReggioNonSiBroglia, ad accettare l’invito ai lavori della Commissione vigilanza e garanzia, in data 11 maggio, in cui sia il presidente, sia il sindaco, sia il segretario generale hanno assicurato che a breve avrebbero dato seguito alla nostra petizione convocando un Consiglio comunale aperto e dedicato al caso brogli».

Detto questo, il comitato si dice consapevole «dei tanti impegni ai quali è chiamato questo Consiglio comunale, ma sentiamo che tale attività abbia bisogno di un momento forte di confronto con la cittadinanza. Se uno strappo di fiducia c’è stato, l’Ente pubblico deve fare uno sforzo significativo e unanime verso la trasparenza e la verità affinché non seguano ulteriori ricadute sociali e politici a danno di tutta la collettività. Questa precisa responsabilità è nelle vostre mani! Con questo spirito, continuiamo a chiedere al presidente Marra di convocare a breve, e nelle modalità previste dall´art 36, un Consiglio dedicato ai brogli elettorali, prima che la magistratura possa dare le ultime picconate su un rapporto fra Ente e cittadino che è già fortemente compromesso.

La chiarezza, la trasparenza, il coraggio che emergeranno dal confronto democratico possono avviare un auspicato cammino di ritorno alla fiducia nelle Istituzioni da parte di una cittadinanza preoccupata, stanca e smarrita. Come comitato #ReggioNonSiBroglia potete contare sulla nostra disponibilità affinché questa iniziativa possa aver luogo nella migliore forma possibile, con la consapevolezza che non è possibile procrastinare altro tempo se si vuole risultare credibili».

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