Decentramento, Comitato “Ferrovieri-Pescatori”: «No alle circoscrizioni»

Destabilizza la parola “decentramento”. Eppure era prevista nel programma del sindaco Giuseppe Falcomatà. A destabilizzare è forse i tanti comitati di quartiere che la sentono come una scelta in antitesi con la loro stessa esistenza.

E infatti, il Comitato di Quartiere “Ferrovieri-Pescatori”,  in una nota scrive di apprendere «con stupore ed incredula disillusione l’indirizzo assunto dal Consiglio Comunale in ordine al decentramento amministrativo».

E a toccare, sono soprattutto «Le parole della consigliera Angela Martino e del consigliere delegato Antonino Malara lasciano trasparire l’intenzione della massima assise cittadina di ripristinare le ex Circoscrizioni, al fine di risolvere i tanti problemi che attanagliano le periferie.

Una decisione alla quale il Comitato “Ferrovieri-Pescatori”, di concerto con tutta la rete dei Comitati di quartiere, si oppone fermamente, considerando che il ripristino delle circoscrizioni cagionerebbe un’inutile quanto esoso esborso di denaro pubblico. D’altra parte, va considerato che tali enti non potrebbero giammai risultare confacenti a dipanare le plurime problematiche che investono i quartieri della Città, in ragione del loro rapporto di subalternità con le esigenze partitiche che, storicamente, esulano dalle urgenti necessità dei cittadini.

L’indignazione regna oramai sovrana: tutti i quartieri della Città versano in uno stato di disastroso abbandono; comitati, associazioni, liberi cittadini, si ritrovano quotidianamente a ripulire angoli della Città, a restituire un po’ di decoro e di vivibilità a luoghi nevralgici del territorio.

Tali esigenze e proposte sono state rimarcate dai tanti rappresentanti dei Comitati di quartiere che hanno partecipato al primo incontro aperto con l’Amministrazione Comunale. Sembrava che le cose stessero imboccando un sentiero giusto, eppure, a distanza di più di un mese, risposta alcuna è pervenuta in relazione alle molteplici istanze avanzate in seno all’incontro.

Il ruolo dei comitati di quartiere, in conformità alle norme costituzionali nonché alle disposizioni enucleate nello Statuto Comunale, deve essere riconosciuto ed istituzionalizzato. Difatti, non può non rilevarsi come tali realtà stiano contribuendo enormemente alla riedificazione di una Città ridotta allo stremo.

L’Amministrazione, con arroganza e subdoli infingimenti, ha scalfito e continua a scalfire il ruolo di tali realtà, che costituiscono un virtuoso modello di cooperazione e solidarietà civica e che, di certo, conoscono più di ogni altro organo politico le esigenze reali e concrete dei cittadini.

Arginare il ruolo dei Comitati di quartiere alla mera “manovalanza” – come sostenuto dalla consigliera Angela Martino, la quale ritiene che i cittadini potrebbero “aiutare i bambini ad attraversare la strada” – inficia e mortifica la natura e l’essenza di queste belle realtà, alle quali peraltro il legislatore appresta una specifica tutela.

L’unica strada da percorrere deve essere l’istituzionalizzazione dei comitati di quartiere. Sul punto, si attendono riscontri in merito alla petizione popolare regolarmente depositata, con la quale si è richiesto all’Amministrazione di condividere formalmente con tali realtà di prossimità territoriale le scelte strategiche per la Città, in primis la compartecipazione nell’ambito del bilancio partecipativo, così come regolarmente prevista dal nostro ordinamento».

Da qui la richiesta che l’Amministrazione possa dare «a noi cittadini dei chiarimenti sul punto. L’auspicio più nutrito è che si riesca finalmente a dare ascolto ai bisogni concreti dei tanti cittadini, che si vedono ogni giorno lesi nei loro diritti inalienabili».

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