Beni confiscati, la Commissione controllo si sposta al Cedir: manca il numero, seduta sospesa

Si conclude con un nulla di fatto la seduta della Commissione comunale controllo e garanzia sui beni confiscati, convocata stamattina alle 8 dal presidente Massimo Ripepi.

La riunione della commissione era prevista presso l’Assessorato al Patrimonio Edilizio, Palazzo Cedir.  All’ordine del giorno il controllo atti amministrativi, concessioni dei beni confiscati e relativi monitoraggi,  in seduta di  indagine conoscitiva ai sensi dell’art. 33 Regolamento Commissioni Consiliari per prendere visione dei documenti.

A dare le risposte era presente per la posizione organizzativa, Claudio Cardona in sostituzione del dirigente. Ripepi spiega in premessa «Ho avuto difficoltà a reperire la documentazione. Oggetto del controllo è il monitoraggio dei beni confiscati assegnati da 15/16 anni. La prima cosa che vorrei sapere il numero preciso dei beni in possesso del comune (300), gli affidamenti per finalità di lucro, sociali ed abitative e quelli che rimangono che posizione hanno».

Un tentativo quello di Ripepi che da tempo ha ingaggiato una vera battaglia contro l’impossibilità, a suo dire, di conoscere atti e attività che riguardano i beni confiscati. Sete di conoscenza che si ferma anche nella giornata di oggi perché dopo pochi minuti dall’apertura della seduta viene meno il numero legale dei consiglieri.

La verifica viene chiesta dal consigliere Filippo Quartuccio che chiarisce «Nessun tentativo di boicottare la seduta, chiedo il numero legale solo per una questione di procedura, non c’è nessuno che vuol nascondere nulla perché qui si può fare l’accesso agli atti. Vorrei che possano partecipare più consiglieri possibili per l’importanza del tema». Ma così non è perché alla verifica il numero non risulta.

Nel ribadire che le sedute proseguiranno negli uffici del Cedir Ripepi dichiara «Manca tutta la maggioranza è un segnale importante. Da oggi la commissione si farà qui per verificare i documenti».

Una mancanza di trasparenza evidenziata a fine seduta anche dalla consigliera di “impegno e Identità”, Filomena Iatì: «Si parla di trasparenza e di favorire la partecipazione democratica, così non si favorisce nulla. È  grave ciò che successo oggi che dimostra come la trasparenza non esiste». La commissione dunque si riaggiornerà il prossimo martedì.

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