giovedì,Maggio 2 2024

Regionali, il sindaco di Campo Calabro si mette in gioco con De Magistris

Sandro Repaci ha accettato di candidarsi con la coalizione dell'ex magistrato, sostenendo che «è una occasione da cogliere, che schiude un’ulteriore prospettiva alla nostra comunità»

Regionali, il sindaco di Campo Calabro si mette in gioco con De Magistris

«Ieri ho incontrato Luigi De Magistris al quale ho comunicato di aver accettato la proposta che mi ha fatto di correre per la sua coalizione come candidato alle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre prossimi». È quanto annuncia sulla sua pagina Facebook il sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci. «Fin dal momento della richiesta – si legge nel post – pervenuta già nel mese di giugno e della quale non ho fatto mistero, ho avuto modo di confrontarmi con i consiglieri comunali di maggioranza, gli assessori e tutte le amiche e gli amici che sono riuscito a raggiungere, circa gli aspetti più rilevanti ed anche più complessi di una possibile candidatura.

Luigi, che ha conosciuto e apprezzato la nostra esperienza politica ed amministrativa, mi ha chiesto di rappresentarla e raccontarla in quanto paradigmatica di una Calabria ed una modalità di governo del territorio nuove, faticose e magari scomode, ma possibili. Una richiesta fatta a me, ma come interprete di una storia e di una esperienza che è cresciuta e si è affermata in questi anni grazie al lavoro di tanti. Dopo avere attentamente ascoltato quanti mi hanno voluto rappresentare il loro pensiero, è prevalsa in me la convinzione che questa candidatura è una occasione da cogliere, che schiude un’ulteriore prospettiva alla nostra comunità, riconoscendo la dignità politica di un modello amministrativo apprezzato ben al di là dei confini del nostro comune.

È da tempo immemorabile che questo territorio fra lo Stretto e l’Aspromonte è privo di una rappresentanza in consiglio regionale. La complessità dei suoi problemi, le sue enormi potenzialità, le sue grandi emergenze non hanno mai trovato una voce a palazzo Campanella. Serbatoio di voti per chiunque, questo singolare e bellissimo unicum territoriale è stato sempre teatro minore, marginale e negletto di giochi che triangolavano Reggio Calabria, Roma e Catanzaro. È stato il paradigma del fallimento della politica e delle politiche: sociali, economiche, infrastrutturali, turistiche, culturali».

Il sindaco di Campo Calabro conclude dicendo di avere «esperienza diretta, per il mio servizio di sindaco, di quanto potrebbero migliorare questi luoghi se venissero liberati dai veti incrociati e dai lacci di una burocrazia ed una politica che non risolve i problemi per il semplice fatto che ha bisogno che essi rimangano irrisolti, per trasformare i diritti in favori. Ma non bisogna perdere la speranza: la nostra esperienza politica ha già dimostrato che il cambiamento è possibile, che è possibile contemperare la rettitudine con il buon governo. Basta volerlo, e fidarsi di chi ha dimostrato che le promesse possono essere mantenute».

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