Conte a Reggio Calabria: «Siamo liberi nel segno della legalità e della lotta alla ‘ndrangheta»

«Noi siamo liberi non abbiamo accordi con nessuna lobby o con grossi imprenditori, noi possiamo parlare con tutti di progetti. Questa è la garanza che vi diamo, è tutto nel segno della legalità, dell’anticorruzione, dell’anti ‘ndrangheta, mafia o massoneria deviata». Accolto con entusiasmo l’ex premier Giuseppe Conte a Reggio Calabria dove il primo messaggio è stato chiaro: «Noi dobbiamo rendere conto solo ai cittadini. Noi possiamo anche commettere degli errori ma potremo sempre guardare i cittadini negli occhi e avere l’umiltà di dire che abbiamo sbagliato ma nessuno potrà dirci che ci siamo distratti e che non abbiamo lavorato per voi e con voi con onore e disciplina».

Gli applausi e le incessanti richieste di foto e selfie hanno coperto i pochi contestatori presenti ma Conte, sollecitato dagli attivisti e cittadini presenti, si è voluto concentrare sulle infrastrutture. «È chiaro che l’aeroporto di Reggio Calabria è un tema che va affrontato e su cui lavorare per non parlare della strada statale 106. È una vergogna avere una strada riconosciuta come “la strada della morte” già la definizione parla da se. Ma perché la linea ferroviaria?».

Conte ha raccolto l’entusiasmo della piazza reggina e ha ribadito che «abbiamo portato qui a Reggio Calabria un Consiglio dei ministri straordinario per richiamare l’attenzione di tutta la comunità nazionale sui problemi della Calabria. Abbiamo lavorato tanto sui commissariamenti della sanità, una voragine infinita a cui dobbiamo porre una linea chiara. Non basta fare promessa a vanvera per avere il voto ma mettersi a lavorare per progettare ma noi da soli non riusciamo ad andare da nessuna parte».

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