Aeroporto dello Stretto, Minasi: «Vicinanza ai lavoratori Alitalia»

«L’operatività del Tito Minniti e la salvaguardia dei livelli occupazionali all’interno dello scalo, sono le due facce della stessa medaglia, per questo è più che legittima e da sostenere su più fronti la protesta dei lavoratori Alitalia che prestano servizio all’aeroporto reggino. Incondizionata solidarietà a questi dipendenti e altissima attenzione alle vicende della nostra aerostazione: una situazione di incertezza che riguarda non solo i dipendenti e le loro famiglie ma l’intera comunità reggina. Al di là dell’impegno nazionale, necessario e doveroso, e sul quale ci si sta muovendo tramite contatti costanti con il ministero preposto, vi è anche la grave responsabilità della Sacal». Così in una nota il consigliere regionale della Lega Tilde Minasi.

«La società di gestione dei tre scali calabresi (che per il ruolo che ricopre avrebbe dovuto aspettarsi le difficoltà che si sarebbero palesate al passaggio da Alitalia ad Ita, annunciate da mesi, e quindi agire in maniera preventiva) deve assumersi tutte le responsabilità di scelte scellerate maturate nel tempo e susseguitesi in modo continuo, dal momento che non vi era mistero attorno alla presenza di un unico vettore in riva allo Stretto. Una progettualità seria e lungimirante avrebbe infatti dovuto lavorare su più livelli per il mantenimento di diversi collegamenti, orari consoni alla pendolarità, prezzi più equi e, forse, adesso staremmo registrando ben altra situazione».

«Su ciò che sta accedendo sarà mio imminente impegno non solo continuare a comunicare, in maniera incalzante, questa incresciosa e drammatica condizione al ministero delle infrastrutture, ma fare confrontare direttamente, e a stretto giro, i dipendenti con il senatore, nonché segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, già messo a conoscenza di quanto avviene nella nostra città, e del silenzio sulla questione da parte Sacal. Sacal che, dopo mesi di richieste e spiegazioni, solo a settembre ha svelato un piano industriale, se così si vuole definire, che non rende giustizia alle necessità di mobilità dell’area metropolitana, dimostrando scarsa considerazione nei confronti dei reggini».

«La società di gestione e il suo presidente De Metrio, forse non ritengono la città degna di conoscere, in maniera trasparente, le reali strategie per rilanciare il Tito Minniti? Probabilmente il rilancio e le drammatiche conseguenze che deriverebbero da ulteriori penalizzazioni dello scalo, non rientrano tra le urgenze di quella che dovrebbe essere una società, finanziata anche con i soldi dei cittadini di Reggio, capace di gestire in maniera equa le infrastrutture che ha preso in carico. Ribadendo la massima vicinanza ai dipendenti, che non dovrebbero trovarsi in questa drammatica condizione, ogni sforzo possibile sarà profuso sia per monitorare la situazione, sia per ottenere impegni concreti per loro e per tutta la comunità» conclude Minasi.

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