Reggio, maggioranza comunale in fibrillazione in attesa della sentenza sul caso Miramare

A poche ora dalla sentenza del processo Miramare, che potrebbe cambiare le sorti del Comune reggino, si registrano forti tensioni all’interno della maggioranza del consiglio comunale. Tensioni che sono emerse, ancora una volta, martedì pomeriggio, durante l’ennesima seduta della Commissione politiche sociali, consigliere Carmelo Romeo presidente, dedicata alla mozione per corsi di primo soccorso. Il documento era stato presentato dal consigliere Filippo Quartuccio, con la collaborazione della consigliera di “Impegno e identità” Filomena Iatì.

Nella seduta di giovedì scorso pomeriggio il venir meno del numero legale, con i consiglieri di maggioranza Mario Cardia e Giuseppe Sera che avevano lasciato l’aula (insieme ad altri 4 colleghi dell’opposizione) aveva fatto sì che ci fosse un rinvio alla seduta di martedì pomeriggio. Anche stavolta però la quadra non si è trovata. Ad aprire le danze ci pensa Antonino Maiolino, di Forza Italia che propone un rinvio perchè il contenuto della mozione «è scarno, da approfondire- considerata la mancanza di – pareri dei tecnici preposti all’organizzazione dei corsi, dell’impegno di spesa, prima che giunta in consiglio».

Inutile difesa di Quartuccio che spiega «La proposta è stata illustrata nella scorsa seduta, più volte i colleghi sono stati invitati a contribuire, così è stato fatto dalla consigliera Iatì, non sono previsto costi, in quanto la mozione è un atto di indirizzo che non ha necessità di valutazioni di tipo economico, non vedo ostacolo all’approvazione, non c’è bisogno di un parere preventivo» e chiede di metterla ai voti.

Dopo tante chiacchiere la seduta viene rinviata, fissato un termine per la presentazione degli emendamenti e uno per la votazione.

L’ostruzionismo in commissione è lo specchio fedele della disgregazione silenziosa che sta avvenendo nella maggioranza in Comune, come già detto, in un momento molto delicato per il sindaco. È la politica che crea le spaccature in politica.

Una emergenza chiara dopo le elezioni regionali, con la nascita in seno alla maggioranza dei “Democratici e progressisti metropolitani”, capogruppo Cardia con i consiglieri Marcantonino Malara, Filippo Burrone e Giuseppe Nocera, col progetto politico del consigliere regionale uscente Antonio Billari. Bacchettati nel post elezioni dal sindaco per non aver votato Giovanni Muraca e adesso sul piede di guerra.

Alla base degli attriti anche il silenzio del sindaco Falcomatà sul futuro della città in caso di condanna nel processo Miramare. Silenzio sugli assetti, silenzio su come si potrebbero colmare eventuali vacatio. Una situazione che rimane avvolta nel mistero, della quale non si parla e le cui problematiche non sono state condivise.

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