Giuseppe Falcomatà ricorda il padre Italo: «A vent’anni dalla tua morte ho trovato il senso che mi tiene vivo»

«A qualcuno potrà sembrare banale o scontato, a qualcun altro persino patetico, altri ancora faranno i soliti paragoni. La verità è che chi non l’ha provato non può comprendere fino in fondo cosa si abbia dentro, con cosa si conviva ogni giorno e cosa significhi rivivere giorni come questo e, si, continuo a svegliarmi ogni mattina pensando che sia tutto un film.

In questi vent’anni non sono riuscito mai a spiegarmi fino in fondo il senso del percorso di vita che ho scelto, o forse l’ho sempre saputo ma non ho mai trovato le parole giuste per descriverlo». A scrivere questa parole, sulla sua pagina Facebook, è il sindaco sospeso di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, pubblicando una foto che lo ritrae insieme al papà Italo.

«E allora oggi, a distanza di vent’anni da quell’undici dicembre – continua – sento di avere forse trovato il senso di quel fuoco sacro che vive in me, e in noi. E, strano a dirsi, queste parole non le ho trovate in un racconto, in una poesia, in un discorso pubblico o in una preghiera ma in una serie tv.

Si, papà, quello che faccio lo faccio perché mi consente di continuare “a parlare con te”, di averti accanto, di chiederti consiglio, di chiederti se sto facendo la cosa giusta. “Papà che ne dici? Questa parte del piano come la vedi? Ci trovi qualche punto debole?”. Faccio quello che faccio perché ti tiene vivo e mi tiene vivo. Grazie, ancora.

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