Consiglio comunale, Arillotta: «Se non si interviene tra due settimane le ruspe demoliranno piazza De Nava»

È dedicato alla ristrutturazione di Piazza del Nava il secondo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di stamane. Il primo intervento è di Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea che sottolinea, in primis, che Piazza De Nava «è uno dei rari casi in Italia di sincretismo architettonico: Reggio, seppur piccola città, ha questa caratteristica. In cosa si concretizza: abbiamo una base architettonica che è quella “umbertino eclettico”, la piazza tradizionale di fine Ottocento, trasferita nei suoi stili nel periodo della Ricostruzione, dopo il terremoto.

Su questo stile si inseriscono delle note di liberty floreale costituite dalle fontane ai lati del basamento. Il tutto cordonato in puro stile razionalista italiano: con tre stili presenti dunque. La piazza secondo il nuovo progetto ospiterà fiere e manifestazioni folcloristiche. La mania distruttiva ha attirato l’attenzione della procura, nel 2007 il Comune di Reggio aveva presentato un progetto di restauro rispettosissimo della piazza, ma c’erano tanti di quei rilievi che il progetto è stato messo da parte. Sulla vicenda è intervenuta anche la Procura».

Franco Arillotta, storico reggino: «Non avrei mai immaginato che un certo giorno, a 90 anni, mi sarei trovato a criticare il comportamento di un ente statale. Ritengo che questo progetto sia da bocciare perché viola i due cardini più importanti del sistema legislativo: le soprintendenze ci sono per conservare i valori e identità di un bene. Piazza De Nava non era un semplice spianamento di terreno. La piazza aveva un valore specifico, faceva da snodo tra la vecchia e la nuova, era Reggio che risorgeva. Questa era la piazza e la città l’ha amata quella piazza.

La piazza inoltre ha rappresentato per decenni un punto d’incontro dei cittadini. Ora non sappiamo cosa questo progetto prevede. Non sappiamo in cosa consistono le modifiche. Non lo so io e non lo sapete voi. Perché erano 10 milioni e ora sono diventati 5. Si faccia un plastico e lo si porti qui. O un referendum per decidere in piena coscienza così come fare per tutte le altre cose per cui siete chiamati a dare conto. In chiusura faccio un appello: la piazza non è una pazza di destra o di sinistra: è la piazza della città di Reggio, un bene da difendere in tutti i modi. Tra un paio di settimane le ruspe entreranno su piazza de Nava e la demoliranno pezzo su pezzo, pilastrino su pilastrino, tubolare su tubolare».

Eugenia D’Africa: «Chiediamo al Comune di procedere con l’utilizzo degli strumenti di partecipazione popolare come da statuto, e poi decida come più opportuno accollandosi poi la responsabilità politica delle scelte».

«Non si può rigenerare la città senza avere una cornice completa degli interventi. Ci sono aspetti non chiari non contestualizzati nello sviluppo cittadino» – spiega un rappresentante dell’istituto nazionale di urbanistica.

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