Pd, i segretari provinciali dopo i congressi: «Percorso tortuoso ma ne usciamo più forti»

Mentre in quattro province su cinque, si celebrano i congressi provinciali, e si conosce già il nome del nuovo segretario frutto della candidatura unica, a Cosenza la mediazione del segretario regionale Nicola Irto e le interferenze del Nazareno, non sono riusciti a domare la balcanizzazione del Partito democratico cosentino che ora dovrà aspettare ancora un paio di settimane per avere il suo segretario provinciale.

La Commissione regionale per il Congresso, infatti, preso atto che «restano ad oggi in sospeso, presso la Commissione nazionale di Garanzia, i ricorsi presentati dai candidati Maria Locanto e Antonio Tursi e che appare certa la definizione degli stessi entro tempi contenuti», ha disposto che il congresso per l’elezione del Segretario Provinciale di Cosenza venga rinviato alla data del 4, 5 e 6 marzo.

Vale la pena di ricordare che il ricorso di Antonio Tursi è stato formulato su incongruenze anagrafiche e di genere, che violerebbero il regolamento, riscontrate nelle liste della Locanto che a sua volta per difendersi ha inviato alla Commissione un controricorso che riguarda le liste del suo competitor.

La situazione nonostante il fair play che sembrava dominare i primi incontri nei circoli è però precipitata nella tarda serata di venerdì, riportando la Federazione cosentina in una fase di stallo che in molti pensano possa avere ripercussioni anche dopo il voto, consegnando al futuro segretario un’assemblea ingovernabile sul fronte dei numeri.https://fdbd38023fd8f585bd732cc0dd5dca82.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

È ormai risaputo che Maria Locanto è la scelta di Francesco Boccia, tramutatasi nelle scorse settimane in candidatura unica dopo il ritiro di Vittorio Pecoraro. La scelta diventò però maggioritaria nel momento in cui Antonio Tursi decise di scendere ugualmente in campo attirando su di sé il consenso di alcune frange del partito, da Mario Franchino a Luigi Guglielmelli, passando per un manipolo di sindaci scontenti che rimproverano a Boccia di non aver accolto le istanze del territorio nella scelta del candidato alla presidenza della Provincia bruzia.

Insomma un ginepraio di accuse e controaccuse che fanno allontanare l’idea di una soluzione condivisa nonostante in questi giorni i tentativi per ricomporre la situazione non mancheranno.https://fdbd38023fd8f585bd732cc0dd5dca82.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Il rinvio per la Federazione provinciale è stato conseguentemente esteso alle previste operazioni di voto per l’elezione dei segretari e delle direzioni di circolo nei comuni sopra i 15mila abitanti della Provincia di Cosenza, rinviandone lo svolgimento anche per questi Comuni alla data sopra richiamata del 4/5/6 marzo.

Più fluida, ma non meno complicata, la situazione nelle altre province, dove però l’unità ritrovata, per dirla con il segretario Irto, «è un passo avanti enorme rispetto al passato per il Pd calabrese».

Reggio, Morabito candidato di superamento per garantire l’unità

«In alcuni momenti bisogna mettere da parte quelle che sono le proprie ambizioni e dare corpo ad una idea di sintesi e di partito, ed è quello che si è fatto a Reggio trovando l’unitarietà».

Antonio Morabito, avvocato, quarantenne, è stata la soluzione unitaria per la Federazione reggina. Il suo nome è venuto fuori dopo una estenuante trattativa che ha visto fare un passo indietro dapprima Sebi Romeo, legato al segretario regionale Irto, e poi Giovanni Nucera che in tanti hanno accostato a Giuseppe Falcomatà. Morabito, con lo zampino del Nazareno è diventato il candidato di superamento nelle 24 ore successive alla scadenza della presentazione delle candidature. La Commissione per il Congresso ha infatti concesso un giorno in più per favorire la ricerca di una sintesi che ha preso le sembianze proprio di Morabito. Lui però in qualche maniera smentisce ciò che hanno raccontato le cronache di quei giorni.

«Sono ricostruzioni giornalistiche. Penso che all’interno di un partito che si definisce così, democratico, ovviamente ci siano delle discussioni. Un arricchimento del dibattito. Il problema poi è arrivare ad una sintesi. Ovviamente dalla discussione e dallo scambio di idee, che possono essere anche accese, si arriva alla soluzione che può essere magari migliore di quella che si era pensata».

Insomma la scelta di Morabito ha messo tutti d’accordo, forse, ma è certo che avrà il suo bel da fare in riva allo Stretto: «Ovviamente sto facendo un primo giro e percepisco un clima molto positivo, perché tutti, dopo anni di commissariamento, rivediamo la luce e ci riappropriamo dei nostri spazi. La nostra federazione va rigenerata e rifondata perché dopo anni di commissariamento – dice il neo segretario provinciale – noi abbiamo pochi circoli vivi e attivi sul territorio. Dobbiamo ricreare il nostro tessuto, cioè rigenerare tutti i circoli, quelli esistenti incrementarli, provando a crearne di nuovi. Dobbiamo ritornare in mezzo alla gente e ripartire con campagne di ascolto e partecipazione. La politica va rifatta dal basso, non dall’alto».

La candidatura unica è stato il risultato positivo delle trattative anche per la Segreteria cittadina, affidata a Valeria Bonforte, vicina alle posizioni del segretario regionale. CONTINUA A LEGGERE SU LACNEWS24.IT

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