Comune Reggio, Brunetti (finalmente) è pronto ad assegnare le deleghe

Il calumet della pace porta distensione negli animi agitati del centrosinistra nel consiglio comunale di Reggio.
Dopo gli stracci che erano volati negli ultimi giorni, si ritorna a ragionare, forse, per il bene della città, piuttosto che per un posto a palazzo. La prossima settimana il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, dovrebbe finalmente assegnare le deleghe.

Un rinvio lungo quattro mesi, in parte solamente giustificato dall’attesa della risposta al ricorso presentato da Giuseppe Falcomatà. Un’attesa pesante che ha acceso gli animi di più di un consigliere. La scorsa settimana si erano alzati i toni, ed erano anche arrivate minacce da più parti di far saltare il banco. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata la mozione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Demetrio Marino, passata grazie anche all’astensione dei Democratici progressisti metropolitani.

Conto alla rovescia

Si susseguono in queste ore le riunioni di maggioranza per trovare una quadra. Oggi pomeriggio ci sarebbe stata anche una telefonata dai toni distesi tra Brunetti e Nino De Gaetano, quest’ultimo punto di riferimento dei Dpm in Consiglio.

I nomi

Vediamo come potrebbero collocarsi le deleghe rimanenti tra i consiglieri, nel rispetto degli equilibri del centrosinistra e delle (pressanti) richieste. Deleghe di manutenzione stradale a Franco Barreca, Illuminazione pubblica a Giuseppe Cuzzocrea, Carmelo Romeo (con la delega speciale sul palazzo di giustizia) al settore idrico. Su quest’ultima casella però giocano a rialzo i Dp che vorrebbero fosse assegnata a Giuseppe Nocera; a Mario Cardia le deleghe precedenti, Eventi e feste mariane; Antonio Ruvolo delega alla Protezione civile; Massimo Merenda al Verde pubblico; Gianni Latella allo Sport.

Sempre i Dpm vorrebbero l’assegnazione a Marcantonio Malara di una delega più tecnica come quella relativa ai finanziamento dei fondi del Pnrr. In settimana verranno anche discusse le deleghe in Città metropolitana, nonostante le richieste di chiarimenti più volte apertamente formulate da Peppe Sera del Pd.

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