Siderno, la diga sul Lordo accende lo scontro tra Pd e opposizione

Una delegazione dei gruppi consiliari di minoranza “Siderno 2030” e “La nostra missione” ha avuto nei giorni scorsi un incontro presso la sede del Consorzio di Bonifica “Alto Jonio Reggino” con il presidente Pasquale Brizzi, alla presenza del consigliere regionale Giacomo Crinò, sempre pronto a spendersi per il territorio. Sul tavolo il quadro della situazione della diga sul Lordo, soprattutto in seguito al recente studio sul rischio idraulico a valle dell’invaso. Lo studio svolto ha permesso di esaminare cosa accadrebbe se l’invaso fosse riempito. Il presidente Brizzi ha dato notizie molto positive a riguardo. Infatti, il gruppo di progettazione, guidato dal geologo Valori, ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto definitivo che, sarà a breve integrato da un’analisi termografica, i cui dati sono in fase di elaborazione. Da cronoprogramma, una volta approvato il progetto definitivo dal Ministero, saranno necessari 20 giorni per la redazione del progetto esecutivo e si potrà avviare la pratica di cantierizzazione dell’opera per la cui realizzazione è stanziata una disponibilità di oltre 6 milioni e mezzo di euro.

Fin qui tutto bene, se non fosse che l’incontro amplificato con tanto di foto di gruppo sui social network, non è passato inosservato dalle parti del Partito Democratico sidernese, il cui gruppo consiliare, pur non muovendo nessuna contestazione all’iniziativa dei consiglieri di minoranza, dovuta ed importante, parla apertamente di sgarbo istituzionale. «La loro azione è, dunque, scorretta sul piano istituzionale e legittima sul piano della propaganda politica – si legge in una nota – Noi riteniamo, invece, che nell’esclusivo interesse dei territori, le istituzioni debbano collaborare al di là delle magliette politiche. C’è, infatti, un tempo per la campagna elettorale ed uno per amministrare nell’esclusivo interesse dei cittadini. Sorprende e dispiace, invece, che pochi soggetti facciano campagna elettorale e lavorino a dividere con un metodo che, magari, porterà a qualche preferenza personale, ma che non ha mai portato e mai porterà a risultati per la comunità. Da parte nostra proseguiremo sulla linea del dialogo e della correttezza istituzionale».

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