Reggio, inaugurata la sezione metropolitana di “Pro Italia”

È stata inaugurata a Reggio Calabria, la sede metropolitana di Pro Italia con la nomina di Giuseppe (Joe) Puntillo a segretario metropolitano. All’evento hanno partecipato i soci fondatori del Partito nazionale di Pro Italia, Ludovico Vicino e Matteo Brandi, illustrando il progetto, lo stato di avanzamento su tutto il territorio nazionale sottolineando l’importanza di iniziare un percorso di costruzione del Partito proprio nella città Metropolitana di Reggio Calabria e sulle altre province calabresi.

«Pro Italia è un partito con un programma eccezionalmente approfondito e declinato su tematiche diverse. Il tutto parte da un prerequisito essenziale: nulla potrà mai essere fatto senza prima essersi liberati della gabbia europea e della moneta unica – sottolinea Matteo Brandi –. Solo quando lo stato italiano ritornerà in possesso di tutte le leve economiche, a partire dalla moneta, potremo iniziare a rialzarci.

Nel programma, abbiamo messo a punto un piano industriale dettagliato per la rinascita economica della nazione, dalle infrastrutture agli investimenti, dalle nazionalizzazioni degli asset strategici al connubio tra pubblico e privato. Dichiariamo, senza mezzi termini, che l’Italia dove ritrovare la sua centralità nel Mediterraneo, di cui può e deve tornare ad essere protagonista attraverso una vera politica estera. Analizziamo la condizione (critica) del Sistema Sanitario Nazionale, della scuola e di tutto lo stato sociale».

«Poniamo la difesa della bellezza nei nostri principi cardine, proponendo una grandiosa rigenerazione urbana come volano industriale e civile. Ci opponiamo alla retorica globalista della dissoluzione delle nazioni e dello sfruttamento degli ultimi, difendendo l’autodeterminazione dei popoli e cercando sempre il dialogo oltre i nostri confini. Poniamo una seria riforma della giustizia e mettendo a punto uno sviluppo davvero amico dell’ambiente, equilibrato e in grado di superare la truffa del “Green”», afferma Ludovico Vicino.

Da questo corale anelito alle nostre radici costituzionali e democratiche, Giuseppe Puntillo, intende intraprendere un percorso politico nella città reggina, non come riferimento al suo nome, ma bensì, come richiamo alla necessità ineluttabile, di attuare al meglio il programma manifesto del nostro statuto per la nostra meravigliosa città. «Reggio vive uno dei periodi più bui della sua storia – spiega Puntillo – ma l’amministrazione comunale, la presunta classe dirigente reggina, non se ne occupa, preferendo e attenzionando più ai personali riposizionamenti carrieristici, che, davanti ad una città, piegata dalla recessione, piuttosto che stringersi attorno alla cittadinanza con azioni politiche a tutela della stessa, mette in piedi uno spettacolo a dir poco indecoroso, mortificante, fallimentare, lasciando la città nel pantano.

In questa ormai quotidiana baraonda, derivata da un 1° tempo scandaloso e una ripresa che prelude al disastro assoluto, nessuno, sa dire alla cittadinanza, quale sarà il nostro prossimo futuro, quando verranno riasfaltate le strade, la raccolta dei rifiuti, quale politica industriale è in atto per rilanciare il Tito Minniti, piuttosto che un adeguato porto turistico, l’alta velocità, la Zes di Gioia Tauro, la riqualificazione delle periferie, l’Aspromonte, eccetera, eccetera, eccetera. Dialogheremo con il mondo della cultura, saremo al fianco delle categorie che hanno pagato più duramente il prezzo di questa non politica: dal mondo del lavoro dipendente a quello della piccola e media impresa, daremo voce a tutti coloro che si fanno in quattro per vivere del proprio lavoro.

Davanti a questo parassitismo politico, abbiamo il dovere di tentare, con tutte le nostre forze, di crescere ed espanderci, diventando movimento culturale e di pensiero. Dobbiamo osare e spingerci oltre, perché siamo certi che vi sia in Reggio un’enorme voglia di cambiamento e un ardente desiderio di rinascita. Non vi mentirò: la strada è molto lunga, guardatevi attorno. La passività e la rassegnazione, dei nostri concittadini, sono la prova che il lavoro da svolgere è molto più profondo di una semplice sfida elettorale. Vorrei quanto voi che le cose fossero più semplici, vorrei quanto voi che tutta questa follia finisse domani. Non è così! Dovremo lavorare alacremente dialogando, pianificando e programmando per una città degna di ciò che Reggio ha rappresentato nel corso della sua millenaria storia. La rabbia, per quanto giusta, è inutile se non canalizzata e indirizzata verso un progetto pragmatico. Noi di Pro Italia abbiamo con questa visione».

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