Finanziamenti statali a Reggio, la consigliera Iatì: «Perchè il Comune è silente?»

«Ci ritroviamo, ancora una volta, a dover affrontare, in una sede diversa da quella preposta (la Commissione Bilancio prima ed il Consiglio Comunale dopo) la problematica del contributo statale previsto dall’ultima legge di bilancio che ha destinato 2,67 miliardi in 20 anni al salvataggio delle città più in crisi, tra cui la nostra. In effetti, nonostante la mia denuncia di circa un mese fa, ad oggi, il Consiglio Comunale di Reggio Calabria rimane l’unico, in Italia, tra quelli interessati (Napoli, Palermo, Torino e Reggio Calabria, appunto) a non essere stato reso edotto dell’iter intrapreso dall’Amministrazione reggina che porterà nelle casse comunali un contributo di circa 137 milioni di euro». Ad affermarlo in una nota è Filomena Iatì, consigliere comunale di Reggio Calabria e fondatrice del movimento “Impegno e Identità”.

«Abbiamo, infatti, appreso dal Sole 24 ore che, nella giornata di domani, il Presidente del Consiglio Mario Draghi si recherà a Napoli per firmare l’accordo che consentirà all’Amministrazione Manfredi di godere nell’arco di un ventennio di un importante contributo statale. Siamo a conoscenza, sempre grazie alla stampa nazionale, che Torino, dove l’argomento è stato trattato nelle sedi preposte, è ancora in attesa di definire l’accordo con il Governo, e che a Palermo, il Consiglio Comunale, dopo essere stato messo a conoscenza, nell’immediatezza, della comunicazione avanzata dal MEF il 9 febbraio a tutti i comuni interessati, avente ad oggetto “schema di riparto comma 567, art. 1 Legge n. 234 del 2021” e relativi allegati e, dopo essere stato convocato la scorsa settimana, domani tornerà in Aula per discutere di un unico punto all’ordine del giorno “Accordo Stato-Comune” che, come abbiamo appreso, manco a dirlo, ancora una volta, dalla stampa, dovrà essere sottoscritto entro e non oltre il 31 marzo, dopo una gestazione allungata di un mese per lo scoppio della guerra in Ucraina che ha monopolizzato l’agenda di Palazzo Chigi. A Reggio Calabria, diversamente, tutto tace».

«Perchè i consiglieri comunali non sono a conoscenza di ciò che sta accadendo tra l’Amministrazione ed il Governo? – si chiede Iatì – Perché il nostro Comune è silente? A che punto è la verifica della Corte dei Conti sulla rimodulazione del piano di riequilibrio approvato dal Consiglio Comunale nel settembre del 2021? Tutte queste domande, a cui, purtroppo, nonostante varie insistenze, non abbiamo ancora ottenuto risposta da parte dell’Assessore al bilancio, non può che destare preoccupazione, ed in particolare accrescere in noi il dubbio di un aumento del disavanzo e dell’incapacità del Comune di realizzare il fine sotteso al finanziamento perché, lo ribadiamo, il sostegno è subordinato all’impegno nella realizzazione di una serie di misure per ricostruire un equilibrio strutturale, soggette a verifiche semestrali che, in caso di esito negativo, possono tirare un freno di emergenza al finanziamento».

«Dette preoccupazioni diventano ancor più reali tenuto conto che il dirigente del settore Finanze, Francesco Consiglio, audito la scorsa settimana in Commissione Controllo e Garanzia ha dichiarato che la fuoriuscita dal piano di riequilibiro del nostro comune sarà a scadenza naturale e non anticipata, smentendo, ancora una volta, i proclami del sindaco sospeso e dell’Assessore al bilancio Irene Calabrò».

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