venerdì,Maggio 3 2024

Comune di Reggio, l’assessore Gangemi: «Società Hermes anche per Metrocity»

Nella seduta i chiarimenti degli assessori Calabrò e Gangemi sul ruolo della società in house che non potrà fare la riscossione coattiva nell’accordo sui 137 milioni

Comune di Reggio, l’assessore Gangemi: «Società Hermes anche per Metrocity»

Il ruolo della società in house Hermes diventa il fulcro della seduta odierna di commissione Bilancio al Comune di Reggio, nel corso dell’audizione degli assessori Irene Calabrò e Francesco Gangemi, dei dirigenti Consiglio e Minniti sulla “Proposta di delibera n. 7 del 5 aprile2022 approvazione schema di accordo tra il Comune di Reggio Calabria e la Presidenza del Consiglio dei Ministri  ai sensi e per tutti gli effetti dell’art 1, comma 572 e SS, della L. 234/2021”. Arrivano in commissione poi in consiglio le scelte per il Patto di Reggio. Napoli ha già sottoscritto l’accordo, non si esclude che lo stesso premier Mario Draghi possa venire a sottoscriverlo nelle prossime settimane nella città dello Stretto.

Le perplessità di alcuni consiglieri, fino ieri, erano maturate sul tema della riscossione coattiva, non affidata ad Hermes ma all’Agenzia delle entrate o terzi. Così prevede l’accordo.

Il ruolo di Hermes

Un accordo che, secondo qualcuno, contraddice in qualche modo il ruolo di Hermes, preposta alla riscossione come previsto dal disciplinare del 2018. Timori manifestati in precedenza, per i quali qualche consigliere aveva chiesto a garanzia dei lavoratori che si formalizzasse la richiesta che Hermes continuasse l’attività già intrapresa di riscossione e che la parte presa dall’Agenzia delle entrate non avrebbe comunque compromesso l’attività futura della stessa Hermes.

A sedare i dubbi in commissione ci pensano gli assessori Calabrò e Gangemi. A Calabrò tocca riassumere le priorità dell’accordo con il Consiglio dei ministri, sui 137 milioni, spalmati in 20 anni, per ripianare il debito della città. La novità è il controllo annuale e non cinquennale degli atti in corso. L’amministrazione si è concentrata su alcune procedure: valorizzazione delle entrate attraverso la ricognizione del territorio e il patrimonio, il terzo punto è la razionalizzazione degli spazi utilizzati dagli uffici pubblico, per ridurre al minimo i fitti passivi per la locazione di immobili in essere. E poi il punto dolente “Incremento riscossione entrate attraverso l’agenzia delle entrate” che dovrà essere fatta da terzi iscritti all’albo «la garanzia sta nel fatto che ci muoviamo come prevede la legge, l’Agenzia è inoltre l’ente ce dovrà rendicontare le attività alla Corte dei Conti».

Preliminarmente l’assessore Gangemi insiste sul fatto che non sono stati minimamente presi in considerazione «due degli elementi della norma che ci consentivano di diminuire il personale e aumentare le tasse. Su questo siamo stati rigidi. Per il patrimonio anticipo che, considerate le criticità e gli abusivismi, ci sarà una società avrà il compito di fare il censimento».

È il consigliere leghista Giuseppe De Biasi a portare la commissione sull’esclusione di Hermes per la riscossione, perché affidarla a terzi, si chiede?

Per il capogruppo Pd, Giuseppe Sera: «È una scelta politica, non strutturale, né contro una società. Hermes, come Castore e Atam, sono società in house cioè il braccio dell’amministrazione, il braccio esegue, è un accordo che l’amministrazione fa con lo Stato. La riscossione va fatto da un ente terzo, Hermes non mi garantisce la puntualità».

L’assessora al Bilancio, precisando che questi sono «atti strategici che danno possibilità alla città di avere contributi essenziali per la sopravvivenza. Sono state scelte ponderate, Hermes non è un soggetto terzo, ma un ente in house del Comune, non fa riscossione ma è strumentale all’attività di riscossione. Non può svolgere la fase coattiva che è diversa da quella ordinaria».

Gangemi puntualizza «Ad Hermes non è stato tolto nulla e non sarà tolto nulla, è una società che già ha difficoltà, non può assumerne altre. Ma ciò non esclude che non vogliamo valorizzare le nostre società: da qui a qualche giorno ci muoveremo perchè Hermes diventi società di Città metropolitana». La discussione, venuto meno il numero legale, continuerà domani ad oltranza, in seduta straordinaria, fino alla votazione.

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