Patto per Reggio, in Commissione bilancio l’ok alla proposta

Passa in commissione Bilancio, con dodici voti favorevoli e sei astenuti, la “Proposta di delibera n. 7 del 5 aprile2022 approvazione schema di accordo tra il Comune di Reggio Calabria e la Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi e per tutti gli effetti dell’art 1, comma 572 e SS, della L. 234/2021”. Dopo l’ok della Commissione adesso il provvedimento sarà discusso in Consiglio. Sul piatto ci sono gli «atti strategici che danno possibilità alla città di avere contributi essenziali per la sopravvivenza», come aveva chiarito in parte l’assessore al Bilancio, Irene Calabrò.

Il cosiddetto “Patto di Reggio” per la firma del quale, nelle prossime settimane, potrebbe arrivare in città il presidente del consiglio Mario Draghi.

Anche nella seduta odierna si continua a tirare in ballo Hermes, la società in house del Comune reggino. Un’argomentazione che non rientra e non figura in alcun modo nel documento che l’Amministrazione firmerà con il Consiglio dei Ministri per l’accordo sui 137 milioni di euro, spalmati in 20 anni, per ripianare il debito della città.  Ricordiamo che gli indirizzi del Comune hanno riguardato: la valorizzazione delle entrate attraverso la ricognizione del territorio e il patrimonio, la razionalizzazione degli spazi utilizzati dagli uffici pubblici, per ridurre al minimo i fitti passivi per la locazione di immobili in essere, e infine l’incremento della riscossione attraverso l’agenzia delle Entrate. Questo il punto che, secondo alcuni consiglieri, non convince. Come se fosse leso il ruolo nella riscossione previsto dal 2018 nel regolamento.

L’accordo prevede infatti che la riscossione dovrà essere fatta da terzi iscritti all’albo o dall’agenzia delle Entrate, che è poi lo stesso ente che dovrà rendicontare le attività alla Corte dei Conti. Hermes, ricordiamo, non è addetta alla riscossione coattiva. Già dalla riunione di ieri era emerso che la società risultava poco adatta, poiché parte dell’Amministrazione, ma che comunque, rispetto al presente non le sarebbe stato tolto nulla.

E il dubbio è che la questione Hermes sia stata messa dentro scientemente, per motivi politici, per creare confusione sulle sorti di una società che non ha niente a che vedere con la riscossione che, in questo caso, sarà coattiva.

A chiedere chiarimenti al dirigente Consiglio, in apertura di seduta è stata la consigliera Filomena Iatì, che non convinta dalle risposte alla fine si è astenuta in votazione.

«Alla prova del nove avete bocciato Hermes, vostra stessa creatura» ha dichiarato il consigliere Massimo Ripepi (dubbi poi riproposti anche in dichiarazione di voto). «Nessuno ha evidenziato la cosa fondamentale, ossia la scelta di questa maggioranza di estrapolare in modo positivo, quanto previsto nella legge 234 del 2021, in cui si danno alcuni indirizzi e libertà alle amministrazioni beneficiarie del contributo relativamente alla scelta dell’indirizzo. Tanti commi. Perché l’Amministrazione ha escluso il comma a? L’Amministrazione ha beneficiato della proposta fatta alle città capoluogo di un contributo per abbassare il debito pro capite dei cittadini. Io mi sarei posto il problema su come sia nato il debito di Reggio. L’Amministrazione a guida Pd – prosegue il capogruppo del Pd Giuseppe Sera – con una maggioranza molto ampia a Reggio ha scelto di togliere il comma a dalle opzioni, cioè abbiamo scelto di non far gravare il debito ulteriormente sui cittadini». Torna poi a parlare di Hermes: «Sono fiducioso del lavoro iniziato un anno fa dal Cda di Hermes. Rispetto a una situazione pregressa, il cda ha fatto un ottimo lavoro. Resto convinto che l’alleggerimento di una parte del lavoro (riscossione coattiva) possa essere espletato da un’agenzia ministeriale, che poi sarà quella addetta al monitoraggio dell’azione di riscossione. Lo preciso a tutela di chi pensava di poter avere problemi votando la decisione in Consiglio comunale», conclude Sera.

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