Termovalorizzatore di Gioia: il sindaco dice no al raddoppio, ma nel ‘98 fu lui a volere l’opera

L’eventuale raddoppio del termovalorizzatore al centro del dibattito del Consiglio comunale di Gioia Tauro, che ha visto la pubblica assise compatta nell’esprimere la propria contrarietà alla proposta di legge della Giunta regionale. Con una mozione presentata in aula, il Consiglio comunale ha chiesto il blocco dell’iter fin quando non avrà un confronto con il governatore Occhiuto.

«Chiediamo di fermare qualsiasi tentativo di raddoppio del termovalorizzatore – si legge nella mozione – che risulterebbe dannoso per l’ambiente e inutile per la risoluzione dei problemi riguardanti la programmazione e la gestione del ciclo rifiuti». Il sindaco Aldo Alessio, dopo essersi impegnato a chiedere un incontro a Occhiuto, ha affermato che «non si può pensare che il problema dei rifiuti possa essere risolto con il raddoppio del termovalorizzatore. È fondamentale avere un impianto che sia sicuro, moderno e tecnologicamente avanzato. Se c’è bisogno di un altro termovalorizzatore che se lo costruissero a Cosenza, a Gioia Tauro rimanga quello che c’è ammodernandolo».

Una posizione dura quella di Alessio, preoccupato per l’inquinamento ambientale che ne potrebbe derivare. Nel 1998 però, esattamente il 27 novembre, fu proprio una delle sue amministrazioni a determinare la costruzione del termovalorizzatore.

LA DECISIONE DI 24 ANNI FA

Quel giorno di ben 24 anni fa, venne approvata in Consiglio comunale la determinazione avente ad oggetto “Nuovo impianto tecnologico a Gioia Tauro di selezione secco/umido a termovalorizzatore”.
Messa ai voti, la mozione è passata con il voto favorevole di tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, ad eccezione del capogruppo di Fratelli d’Italia Francesca Frachea e del suo collega Nicola Pulimeni che si sono invece astenuti. A tal proposito, la stessa Frachea, ha voluto chiarire i motivi che l’hanno portata a non esprimere un voto in merito alla mozione.

«Ritengo doveroso chiarire – ha dichiarato il consigliere di opposizione – di aver richiesto che l’assemblea si pronunciasse sul punto solo dopo un necessario incontro con il presidente della Regione Calabria Occhiuto. Poiché, tale istanza non è stata presa in considerazione dal sindaco Alessio, ho deciso di astenermi, atteso che considero il confronto con la Regione un presupposto ineliminabile per una valutazione seria e concreta in Consiglio sulla base di elementi certi e già dibattuti con l’interlocutore naturale.
Questo – ha sottolineato – al solo scopo di garantire un’effettiva tutela al territorio e ai cittadini gioiesi.

Se qualcuno tenta, maldestramente, di speculare politicamente sulla mia astensione commette un grossolano errore. Il mio impegno per l’ambiente e la lotta serrata all’inquinamento sono così noti che non necessitano di precisazione alcuna, e sono iniziati fin da subito, quando buona parte della maggioranza, o forse tutta, dimostrava totale disinteresse per i problemi ambientali che affliggono la nostra città. Analoga posizione ha assunto il consigliere Pulimeni che, condividendo le ragioni e le richieste da me avanzate a seguito del mancato accoglimento delle stesse da parte del sindaco, ha ritenuto di doversi astenere».

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