Condofuri, il sindaco Iaria blocca le polemiche: «Ok alla messa in sicurezza di Torre Ferraina»

«Con straordinaria tempestività il Consiglio direttivo dell’Ente Parco, nella seduta di venerdì pomeriggio, ha deliberato il rifinanziamento delle opere per la messa in sicurezza della Torre del Castello Amendolea di Condofuri, dimostrando vicinanza a tutta la comunità condofurese oltre che particolare interesse per le sorti di uno dei monumenti più importanti e prestigiosi della regione». Lo scrive in una nota Tommaso Iaria, sindaco comune di Condofuri e componente della Giunta esecutiva dell’Ente Parco. Una polemica sollevata dalle associazioni del territorio e che aveva registrato nei giorni scorsi anche l’intervento della senatrice Corrado.

«Con la decisione assunta dal Consiglio – aggiunge il primo cittadino – potrà adesso ripartire l’iter per completare l’intervento di messa in sicurezza, chiudendo una fase di polemiche improduttive. Ringrazio di cuore il Presidente Autelitano ed i colleghi del Consiglio Direttivo, anche se mi dispiace dover registrare il voto contrario della collega Tripodo, soprattutto perché carente di motivazioni valide. Ma ciò che è importante è che il Parco abbia rimarcato, ancora una volta, la sua vicinanza al nostro territorio, avendo a cuore le sorti del Castello Amendolea, simbolo della nostra comunità.

Sono stati così messi a tacere gli odiatori politici di professione sempre pronti ad addebitare al sottoscritto la responsabilità di criticità vecchie di alcuni decenni. Vi è da dire che le polemiche politiche sollevate nelle scorse settimane dalla Senatrice Corrado – alimentate ed ispirate dai veri ed unici responsabili della perdita del vecchio finanziamento, cioè gli ex amministratori del comune di Condofuri- sono servite comunque a porre l’attenzione su una vicenda che affonda le radici addirittura nel 1998.

Nonostante la mia amministrazione, appena insediata, abbia tentato di velocizzare l’iter per non perdere i fondi, arrivando sino alla Conferenza dei Servizi, il Collegio dei Revisori del Parco ha chiesto, devo dire giustamente, lo stralcio delle somme a residuo a fronte della violazione della Convenzione firmata nel 2015 dal mio predecessore con il Parco che prevedeva, appunto, l’inizio lavori entro dicembre 2015! Resta esilarante la circostanza che, i veri responsabili di quanto accaduto, coloro i quali inspiegabilmente non hanno voluto assegnare l’incarico per la progettazione preliminare, oggi cerchino di ingannare la cittadinanza addossando alla nostra amministrazione colpe che non esistono e invece di scusarsi per il danno creato cerchino di utilizzare la polemica politica e mediatica per screditare il nostro lavoro.

Spiace aver dovuto assistere alla balcanizzazione politica di alcune associazioni di volontariato, dominate da spregiudicati arrivisti, che pure in passato avevano dato eccellente prova di rispetto per le istituzioni e amore per il paese. Noi guardiamo avanti e già da lunedì saremo al lavoro cercando una soluzione immediata con la Sovrintendenza, di concerto con il Parco, affinché si possano subito mettere in atto le procedure amministrative utili ad avviare la cantierizzazione dell’opera e la messa in sicurezza della Torre del Castello. Ancora una volta abbiamo dimostrato con i fatti concretezza e capacità amministrativa; le vuote ed inutili polemiche preferiamo lasciarle a chi, non avendo altri contenuti, tenta di abbattere l’avversario politico con l’odio e le mistificazioni».

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