domenica,Giugno 16 2024

Bimbi ucraini a Polistena, Pisano attacca il sindaco: «Solo 1.000 euro per le spese di accoglienza»

Per il consigliere di minoranza: «A rileggere i tanti contributi concessi dal sindaco negli ultimi tempi che gravano sul bilancio comunale viene subito agli occhi una sproporzione incredibile di trattamento»

Bimbi ucraini a Polistena, Pisano attacca il sindaco: «Solo 1.000 euro per le spese di accoglienza»

L’arrivo a Polistena dei bimbi ucraini in fuga dalla guerra al centro delle polemiche. A scatenarle, il consigliere di minoranza Francesco Pisano, che si scaglia contro il sindaco Michele Tripodi. «Nei giorni scorsi sono arrivati a Polistena un centinaio di bambini ucraini ospitati dalla comunità Padre Luigi Monti. Sin da subito abbiamo notato una sovraesposizione mediatica del Comune di Polistena e del sindaco Michele Tripodi, che ha colto l’occasione per immortalarsi in una foto addirittura con un minore, scrivendo un post nel quale dava anche informazioni sul piccolo sfuggito alla guerra (ci chiediamo in questi casi dove siano i garanti dell’infanzia?)».

Ho personalmente chiesto un maggior impegno dell’Ente Comunale fin dall’inizio dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ma nulla è stato fatto. Nei giorni scorsi abbiamo presentato un’interrogazione per capire quale sia stato il grande sforzo del Comune di Polistena, dopo aver ascoltato il sindaco affermare in tante occasioni la grande disponibilità dell’Amministrazione comunale di Polistena nell’accoglienza dei minori ucraini. Oggi lo scopriamo spulciando nell’albo pretorio del Comune. Il sindaco Michele Tripodi, ha evidentemente pensato che 1.000 euro siano sufficienti per la compartecipazione alle spese di accoglienza di un centinaio di bambini ucraini.

Sinceramente, dopo le varie dichiarazioni, ci saremmo aspettati un
impegno più importante. A rileggere i tanti contributi concessi dal sindaco negli ultimi tempi che gravano sul bilancio comunale viene subito agli occhi una sproporzione incredibile di trattamento, nonostante nel caso dei bimbi ucraini si parli di un’emergenza e di una situazione umanitaria drammatica e sarebbe stata, quindi, condivisibile qualsiasi cifra sostenibile dal Comune. E’ pure vero che i bimbi ucraini non votano e quindi Tripodi, avrà pensato che 1.000 euro vadano più che bene. Pensare che chi amministra il Comune di Polistena parli sempre di “ultimi” rivendicando il loro essere “comunista” ne fa emergere, oggi ancora di più, il mero esercizio demagogico di queste affermazioni».

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