venerdì,Aprile 26 2024

Comune di Reggio, il dirigente Consiglio sul Sole24ore: «Ente in equilibrio ma strutturalmente deficitario»

La disamina del dirigente sulla situazione delle casse del comune reggino: «Non ci dovrebbero essere difficoltà»

Comune di Reggio, il dirigente Consiglio sul Sole24ore: «Ente in equilibrio ma strutturalmente deficitario»

Conti in equilibrio ma con altri problemi. In attesa che i nodi vengano al pettine e che, proroghe del governo o meno, si arrivi al bilancio previsionale entro il 31 maggio, il Comune di Reggio fa i conti, ancora una volta, coi suoi debiti. Anzi la situazione della città dello Stretto diventa “modello” di un caso, presentato sul Sole24ore dal dirigente finanziario comune Reggio Calabria Francesco Consiglio.

Già il titolo è emblematico, un’ammissione dell’attuale situazione? Di certo un quadro complesso sintetizzato in poche sillabe per “Enti in equilibrio ma strutturalmente deficitari”. Come nel caso di Reggio. Situazione che il dirigente conosce bene.

Sulla condizione di equilibrio, nonostante tutto, si era espresso nel corso della commissione Controllo “Analisi e discussione del rendiconto 2020”, il presidente dei Revisori dei Conti del Comune di Reggio Calabria, Sergio Zavaglia: «Per il momento ci sono le condizioni di equilibrio e non ci dovrebbero essere difficoltà. Ero molto più preoccupato quando ci siamo insediati tre anni fa. Negli ultimi due anni le cose sono cambiate. Al momento non ci sono situazioni preoccupanti per allarmarci».

La disamina di Consiglio si sofferma invece sui «parametri di deficitarietà introdotti con il Dm del Ministro dell’Interno di concerto con Il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 dicembre 2018 – che, a suo dire – non tengono conto dell’attuale composizione degli equilibri di bilancio né delle entrate, anche di natura straordinaria, che concorrono agli equilibri di parte corrente ai sensi dell’articolo 162, comma 6, del Dlgs 267/2000.
In particolare il parametro 7 relativo ai debiti fuori bilancio non consente di tenere conto dell’applicazione del risultato di amministrazione per il finanziamento dei medesimi debiti. Infatti tale parametro misura il rapporto tra (l’importo debiti fuori bilancio in corso di riconoscimento + Importo debiti fuori bilancio riconosciuti e in corso di finanziamento) / Totale accertamento entrate dei titoli 1, 2 e 3. Si ricorda che la quota del risultato di amministrazione per il finanziamento dei debiti fuori bilancio deriva anche dall’utilizzo di mutui devoluti e /o dalle quote accantonate nel fondo passività potenziali.

Anche i contributi dello Stato – prosegue – per il ripiano dei disavanzi comportano necessariamente il mancato rispetto dei parametro n. 1 e n. 5 , poiché le predette entrate non trovano allocazione nelle entrate correnti ma nelle entrate in conto capitale codice gestione 4.03.07.001 «Trasferimenti in conto capitale per ripiano disavanzi pregressi da Ministeri», con la paradossale situazione che all’aumentare dei trasferimenti volti alla riduzione del disavanzo vi è una diretta correlazione peggiorativa del parametro n. 1. Allo stesso modo anche le entrate da alienazioni patrimoniali, utilizzabili per la riduzione del disavanzo, provocano il medesimo effetto».

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