Migranti, De Biasi: «Ospitarli nel Palloncino e lo Scatolone è l’ennesimo sfratto per lo sport in città»

«L’esigenza di fornire assistenza e accoglienza, come ormai sappiamo, diventa ancora più pressante all’arrivo della bella stagione, quando, complice una condizione metereologica favorevole, aumentano gli sbarchi sulle nostre coste. Ma la volontà di supportare chi arriva non può tradursi nel penalizzare sempre e comunque gli impianti sportivi, e di conseguenza società, ragazzi e famiglie».

Lo ha dichiarato Giuseppe De Biasi Capogruppo Lega Salvini al Comune di Reggio Calabria confermando che bisogna «Individuare di nuovo il Palloncino e, persino lo Scatolone, quali luoghi per ospitare i migranti, ha praticamente decretato l’ennesimo ‘sfratto’ per le realtà sportive della città, costretto centinaia di persone a convivere in uno spazio non certo adatto alle necessità di un numero così importante di presenze (basti solo pensare ai pochissimi servizi igienici da condividere), e lasciato con l’amaro in bocca tutti i giovani che avrebbero soltanto voluto praticare discipline che, ovviamente, non possono essere svolte altrove.Legittime perciò le rimostranze delle società, che si sono viste sospendere persino le partite previste, dal momento che lo sbarco è avvenuto di domenica, hanno dovuto interrompere i campionati, e, naturalmente, gli allenamenti. Per un periodo che non può essere definito visto che poi sarà doveroso compiere tutti i passaggi obbligatori per la sanificazione e il ripristino degli impianti.

Massima solidarietà, quindi, a chi si sente escluso da un diritto importante quale quello all’attività fisica, che già a Reggio viene garantito solo dagli sforzi di chi crede ai valori dello sport, e adesso ulteriormente ostacolato da decisioni insensate, ed ai nostri ragazzi che stanno rinunciando ad uno dei più formativi momenti di crescita e socializzazione, considerando che non esistono altre strutture alternative da adibire a spazi idonei ed omologati per la pallavolo e il basket. E’ assurdo che la Giunta comunale non riesca a comprendere che la situazione non possa essere più sostenuta e supportata e non si impegni a ricercare ulteriori soluzioni: quella degli sbarchi, infatti, non è più una situazione inaspettata da gestire nell’emergenza, bensì una condizione che si verifica con frequenza e che viene affrontata con approssimazione a scapito degli stessi reggini.

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