Comune di Reggio, il Piano economico approvato in consiglio

In meno di due ore il Piano economico finanziario è liquidato dal consiglio comunale di Reggio Calabria. La maggioranza ha gioco facile perché rimane sola in aula. Il civico consesso della discordia (per i dubbi sulla convocazione) comincia subito dopo la visita del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in Prefettura.

In aula all’orario previsto c’è il centrodestra con un piano chiaro in mente. Nelle more della visita i consiglieri dell’opposizione hanno ricevuto assicurazioni dal ministro sul fatto che la situazione reggina, a fronte del caso brogli elettorali, è monitorata adeguatamente. Il presidente del consiglio Enzo Marra chiede una sospensione per discutere della possibilità di convocare il consiglio il 13 giugno per approvare il bilancio.

A questo punto il consigliere Antonino Minicuci prende la palla al balzo per chiedere alla presidenza del consiglio la possibilità di votare il Pef e il bilancio il 13 giugno, in modo da poter avere il tempo di guardare i documenti. La proposta viene messa ai voti e respinta. Ed allora va in scena uno dei coup de théâtre che mancavano da mesi: l’opposizione di centrodestra lasci all’aula.

La votazione del Pef

E così per la maggioranza si apre un’autostrada. Il consigliere Giuseppe Sera tranquillizza gli astanti: «Non ci saranno aumenti della tasse». Possibilità paventata dal centrodestra. «È stato il dirigente interpellato che ha escluso questa possibilità». Secondo Sera «La costituzione dell’Ato ha scombussolato un anno di lavoro. Non ci saranno aumenti dell’aliquota». Lungo l’intervento del consigliere Saverio Pazzano che tocca il tema dell’emigrazione da Reggio e chiede ufficialmente al sindaco la costituzione di un tavolo con tutti i settori interessati per risolvere il problema relativo ai pagamenti della Tari.

È lo stesso Pazzano, unico esponente dell’opposizione a rimanere in aula per la votazione e ad astenersi. Per il resto, esclusi gli assenti Cardia, Iachino, Latella e Lavinia Marino, il Pef viene votato dai 17 presenti. A Cardia, in particolare, questo Pef non deve essere proprio andato giù, perché già ieri si era assentato proprio al momento della votazione nella commissione Bilancio da lui presieduta.

Brunetti difende il prefetto

Il posto votazione è riservato alla dichiarazioni del sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti che si schiera in difesa del prefetto Massimo Mariani. A proposito di alcune dichiarazioni del centrodestra «Ci sono figure istituzionali che nessun deve toccare. Il prefetto va rispettato, è il rappresentante del governo in vitta. Nella giornata in cui c’è la visita di un ministro queste dichiarazioni da un palazzo del governo come questo non avrebbero dovuto essere pronunciate».

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