mercoledì,Maggio 1 2024

Reggio, centrodestra all’attacco: «Nominato zio di un consigliere nella Sviprore, è conflitto d’interessi»

L’opposizione di Palazzo San Giorgio denuncia l’assunzione di Giovanni Malara – zio del consigliere Marcantonino – nella Sviprore e annuncia: «Informeremo Prefetto e Procura»

Reggio, centrodestra all’attacco: «Nominato zio di un consigliere nella Sviprore, è conflitto d’interessi»

Una «nomina “contentino” frutto di quel becero clientelismo che abbiamo visto e rivisto in tante circostanze della squadra Falcomatà & Company» che – assicura l’opposizione di Palazzo San Giorgio – finirà direttamente sulla scrivania del Prefetto, e perché no, anche della Procura a cui sarà consegnata una relazione dettagliata di «tutte le stranezze a cui ci hanno abituato le Amministrazioni di Piazza Italia da 8 anni a questa parte».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso – informa una nota di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega – proviene direttamente da Palazzo Alvaro.

«Apprendiamo della nomina dello zio del consigliere comunale Marcantonino Malara al collegio sindacale della Svi.Pro.Re. spa, Società consortile per azioni e iniziative per la promozione dello sviluppo economico della Provincia di Reggio Calabria. Il signor Malara Giovanni, esplicito sostenitore della coalizione di centrosinistra alle ultime elezioni comunali, è stato proprio in questi giorni nominato dal sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, nell’organismo di controllo della Società in house di Palazzo Alvaro. Vogliamo segnalare con fermezza questa anomalia di nomina, e non solo per il conflitto di interessi che viene a crearsi con l’Amministrazione di cui è parte integrante il nipote».

Insomma il centrodestra non ci sta al malvezzo della politica, non solo nostrana, di nominare amici e parenti in organi di sottogoverno delle amministrazioni pubbliche. Anzi, Fi, Fdi e Lega rincarano la dose, ricordando i fatti più recenti: «Due esempi su tutti: Carmelina Costarella, madre dell’assessore Giuseppina Palmenta, nominata Garante delle persone con disabilità, incompatibilità da noi ripetutamente denunciata e che ha portato alle dimissioni della stessa; Salvatore Chindemi, padre della candidata Manuela Chindemi, nominato presidente della fantomatica task force per l’Aeroporto dello Stretto, anzi “taxi” force, perché si è trattato di un passaggio al volo quello di Chindemi dall’ottima Angela Marcianò allo schieramento del Sindaco sospeso».

Ma questi – ricorda l’opposizione – sono solo i due principali esempi. «È in ogni società partecipata (o similare) che troviamo parenti o amici stretti di eletti e candidati col centrosinistra, sia chi ce l’ha fatta sia chi si è dovuto attaccare al tram. Un “contentino” per tutti, magari per pagare il prezzo della candidatura. Non vorremmo che si trattasse di un presunto scambio di voti. Così dai brogli passiamo ad altri abusi morali, con mandanti ed esecutori ben precisi».

Per questo, i partiti della minoranza a Palazzo San Giorgio chiedono «le dimissioni sia del Consigliere Nino Malara, sia dello zio».

top