martedì,Aprile 30 2024

Reggio, Imbalzano (Lega): «città in decadenza, ma la Reggina è salva»

Il coordinatore reggino del carroccio analizza il voto referendario e assolve Matteo Salvini. Lapidario sulle attuali condizioni della città per la «scarsa autorevolezza dell’amministrazione», sul futuro amaranto è certo: «vivremo giorni felici»

Reggio, Imbalzano (Lega): «città in decadenza, ma la Reggina è salva»

Dall’analisi dei dati consegnati dalla consultazione referendaria e anche dalle amministrative dell’election day dello scorso 12 giugno, il grande sconfitto di questa tornata elettorale, a queste latitudini, è identificato nella Lega. Non la pensa così il commissario regionale, Giacomo Saccomanno. Però con Emiliano Imbalzano, coordinatore Reggio Città Metropolitana Lega Calabria, da sempre vicino a Matteo Salvini, l’analisi del voto va più in profondità viste le basse percentuali registrate in città.

«Il dato dell’astensionismo, a Reggio città è un dato pesante. Il 13,5% è uno dei dati più bassi d’Italia e comunque della Calabra. È vero che altre comunità hanno sfruttato la concomitanza con le amministrative, però il dato è affettivamente basso. Se pensiamo all’astensionismo come strumento di protesta per esprimere sfiducia nelle istituzioni, dobbiamo anche evidenziarne l’effetto paradosso, perché la protesta non fa altro che conferire maggiore potere a coloro contro i quali si vorrebbe indirizzare la protesa, e cioè le classi politiche».

«Salvini defilatosi per non politicizzare la battaglia referendaria»

In realtà, Imbalzano evidenzia anche, come attenuante allo scarso appeal esercitato dai cinque quesiti referendari, un’altra componente, «l’oscurantismo diffuso» che ha accompagnato la campagna referendaria. Per lui Il 50% dei cittadini non sapeva che si votasse, e neanche i temi dei quesiti, «e poi – aggiunge – i sei milioni e mezzo di voti per il “si” hanno toccato punte straordinarie, sulla separazione delle carriere dei magistrati, le pagelle ai giudici e le firme per candidarsi al Csm abbondantemente sopra il 70%, e sui primi due quesiti sulla Legge Serverino e la custodia cautelare in provincia di Reggio hanno superato anche l’80%. Insomma, se è vero che c’è stata astensione è anche vero che i “si” possono fungere da stimolo a tutte le fasi propedeutiche per il varo della Riforma Cartabia in discussione al Senato. Mantenendo, così, alto per i pochi che ancora lo esercitano, il senso del voto come conquista».

Rispetto al dato delle comunali, Imbalzano vede il bicchiere mezzo pieno: «alle nostre latitudini la proposta di Prima l’italia ha trionfato a Messina e a Catanzaro, dove si va al ballottaggio. Prima l’Italia è il primo partito e la coalizione ha superato il 50%, e anche se dovesse perdere il ballottaggio avrà la maggioranza dei consiglieri, in quella che si configura come il classico caso dell’anatra zoppa».

Per quanto riguarda Salvini, defilatosi durante la campagna referendaria e per le amministrative, Imbalzano fornisce la sua spiegazione «per una ragione semplice – argomenta – i leader non devono personalizzare una proposta che non va politicizzata. Il pregiudizio ideologico o partitico contro il leader può far subire quel contraccolpo negativo che inficia il risultato finale. Chi doveva scegliere per una sua convinzione non doveva farsi influenzare da un leader convinto della bontà di determinate modifiche al settore della giustizia».

«Una città in decadenza»

Ci si domanda però, in una città che ad ottobre aveva votato già per le regionali con il 46,74 %, che senso ha oggi questa vistosa flessione, tenuto certamente conto il differente ambito di voto.  

«In città la componente della scarsa fiducia nelle istituzioni è esploso con un dato ancora più basso, perché la comunità reggina sta smettendo anche di protestare. È inspiegabile che talune aree della città siano all’abbandono, che quel video dei ratti alla Villa Comunale che ha fatto il giro ci abbia dipinti come un paese di un’area degradata dell’Africa, che i servizi essenziali che non esistano più, e penso all’acqua che comincia a mancare, ai rifiuti e al disastro igienico sanitario che provocano. E penso ancor di più ai diecimila giovani che negli ultimi cinque anni hanno lasciato la città. Una cifra che fa paura, ma che evoca più di qualche altro ragionamento quanto stia soffrendo la città. Ma penso anche alla mancata autorevolezza del Consiglio comunale che, ancorché guidato da un presidente ligio e corretto, è concausa di queste difficoltà».

Secondo Imbalzano la debolezza delle cariche elettive, «scarsamente rappresentate per via di una legge, che se anche vai al ballottaggio, non ti rappresenta», è la radice del problema che lo stesso coordinatore del carroccio declina così: «Ma poi, penso anche all’assenza delle circoscrizioni, che qualcuno riteneva un istituto inutile, che si è rivelata la prima causa della mancata interpretazione dei bisogni della popolazione, con l’assenza dei consigli circoscrizionali che dovevano portare dell’amministrazione queste istanze».

Problemi – secondo Imbalzano – che chiedono soluzioni che non possono essere di destra o di sinistra e che «quando si affrontano con il pregiudizio ideologico, rischiano di svilire l’efficacia dell’interesse civico. L’amore per la città non può essere di destra o di sinistra».

Per Imbalzano, ancora, mancano veri punti di aggregazione e «gli impianti sportivi, che sono la base dell’aggregazione sociale, insieme alla valorizzazione del verde, sono la cartina di tornasole della sofferenza che c’è in una città in decadenza. Si parla di crescita, senza valorizzare questi presidi, i luoghi e gli spazi di crescita della società. L’amministrazione della Metrocity ha già detto che farà di tutto per agevolare una eventuale rimodulazione dell’interesse di fruibilità anche in ottica di agevolare le attività della Reggina calcio che è molto di più di uno spazio sportivo, perchè identifica un sentimento di famiglia, è il simbolo del padre di famiglia che riunisce la famiglia e porta i figli a vedere la partita come successo anche nelle trasferte di quest’anno: un’occasione di recuperare le radici, un simbolo di identificazione, di chi sacrifica tante cose per onorare i colori di una maglietta e riconciliarsi con le proprie radici profonde».

«Reggina? Passeremo giorni felici»

Chi conosce Emiliano Imbalzano sa che è un tifoso sfegatato della Reggina. Ospite fisso in alcune talk show televisivi della città incentrati sul mondo amaranto è in ambasce rispetto al futuro della maggiore squadra della città, ma tra una riflessione e l’altra fa trasparire più di un semplice ottimismo:

«Nel rispetto della riservatezza della trattativa portata avanti intelligentemente da Fabio De Lillo, posso dire che il sommario ottimismo è ormai diventata certezza per la consapevolezza che tutti gli atti propedeutici alla iscrizione della squadra sono stati completati. L’appetibilità di una piazza come Reggio e un campionato di serie B che si configura come una sorta di “A2” sono la permessa all’interesse di una serie di gruppi dirigenti, di sostenere le spese per affrontare nel migliore dei modi un campionato di tutto rispetto. Lo dico con certezza, e da fonti autorevoli».

Insomma a sentire Imbalzano l’appuntamento di venerdì diventa una formalità.

«Vivremo giorni felici. Ci sono fondatissimi motivi di ritenere che il Tribunale possa valutare positivamente la trattativa condotta con intelligenza ed efficacia da Fabio de Lillo, quale delegato dal tribunale stesso. Insomma il matrimonio sarà fatto perché i due si amano e devono solo firmare, ed ormai nessuno potrà impedire questo matrimonio».

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