martedì,Aprile 30 2024

Villa San Giovanni, giunta Caminiti ormai pronta: primo Consiglio il 30 giugno

Primi appuntamenti istituzionali onorati dal neo primo cittadino che avrà Ada Pavone vicesindaco. Nell’esecutivo anche Melito e Trecroci. La prima assemblea cittadina in piazza Valsesia

Villa San Giovanni, giunta Caminiti ormai pronta: primo Consiglio il 30 giugno

L’agenda per Giusy Caminiti è già fitta e piena di impegni. E non poteva essere altrimenti. Dopo la proclamazione dei giorni scorsi, il neo sindaco si è immersa nei molteplici problemi della città ma, assicurano dal suo entourage, non rischia di rimanere in apnea. Anche perché Caminiti ha cominciato a sfogliare faldoni e dossier per prendere coscienza delle reali problematiche che stanno attanagliando Villa San Giovanni, apponendovi sopra un ideale bollino di priorità. E quindi testa in giù e olio di gomito sulle questioni della pulizia della città e dell’approvvigionamento idrico che sta rendendo difficile la vita dei cittadini di alcuni quartieri.
Ma la verità è che occorre fare presto su tanti fronti aperti. E per questo secondo quanto si apprende da fonti qualificate, ieri si è concluso anche l’iter per le concessioni estive del comune di Villa, mentre è corsa contro il tempo per onorare alcune scadenze progettuali, fissate già al prossimo 31 luglio.


Tra una scartoffia e un dossier, Giusy Caminiti ha già provveduto ad effettuare le classiche visite di rito al rappresentante del Governo, recandosi in Prefettura a Reggio per incontrare il Prefetto Massimo Mariani. Un incontro cordiale, riferiscono i suoi, a cui ha preso parte anche il viceprefetto Marco Oteri, dal 3 novembre scorso Commissario proprio della cittadina dello Stretto. Si è quindi aperto un confronto sulle questioni aperte a Palazzo San Giovanni e un capitolo a parte è stato dedicato alle condizioni economico finanziarie del comune, sotto procedura di dissesto, affrontando i delicati passaggi del Piano di riequilibrio messo in campo per uscirne. Da entrambe le figure istituzionali, Caminiti avrebbe ottenuto il pieno sostegno e la massima disponibilità, che sarà necessaria anche per la gestione e il coordinamento dell’esodo estivo previsto, come ogni anno, per l’attraversamento dello Stretto.

Primo Consiglio il 30 giugno


L’attesa della cittadinanza, che alle urne ha evidentemente puntato forte su Caminiti, è però rivolta alla prima seduta dell’assemblea cittadina. Secondo quanto si apprende la data prescelta è quella del 30 giugno prossimo, ma la novità è rappresentata dal fatto che la prima seduta del civico consesso dell’era Caminiti si svolgerà in Piazza Valsesia. Una scelta, sui generis, se non fosse che è esattamente in linea con lo spirito e le battaglie portate avanti dal neo sindaco in campagna elettorale. Dunque due motivazioni di fondo hanno spinto il sindaco ad assumere questa scelta: da un lato l’aspetto logistico, visto il guasto all’ascensore di Palazzo San Giovanni che non garantirebbe a tutti di potervi accedere; e dall’altro l’aspetto simbolico, visto che l’abbattimento delle barriere architettoniche è stato uno dei cavalli di battaglia della Lista civica per Villa. «Il primo Consiglio è il momento della città» è il ragionamento messo in campo dai suoi, che vogliono garantire il massimo della partecipazione a quello che comunque si configura come un momento storico per Villa, che accoglie ufficialmente il suo primo sindaco donna. Alla prima della nuova assemblea cittadina, poi, sarà inviata la deputazione provinciale e le figure istituzionali provinciali. Sull’ascensore di Palazzo San Giovanni, ci tengono a precisare dall’entourage, l’iter per la riparazione è partito dal Commissario e si è già alla fase dell’istallazione quindi, giurano, i tempi saranno relativamente brevi.

Giunta rosa


Ma i pensieri di Giusy Camiti sono anche rivolti alla formazione della squadra che dovrà affiancarla in questi cinque anni. I criteri di scelta della giunta (cinque assessori più il sindaco) sono sanciti, per stessa ammissione del neo sindaco, da una sorta di “patto elettorale” che vuole il rispetto rigoroso delle indicazioni offerte dall’elettorato. Per questo, confermano fonti autorevolissime, tre assessorati sono già stati assegnati e sono tutti appannaggio delle prime tre posizioni in lista: Ada Pavone, Mariagrazia Melito, Caterina Trecroci. Le prime due, sempre in virtù di quel patto, avranno la facoltà di scegliere le deleghe e di certo c’è che la Pavone sarà il vicesindaco.
Si profila, paradossalmente per l’andazzo generale, un problema di quote di genere al contrario per la Caminiti che quindi dovrà garantire gli altri due posti in giunta a due uomini. Uno dei quali, è la certezza, andrà ad un esterno che si occuperà della delicata materia del Bilancio, per cui l’ultimo tassello dell’esecutivo dovrebbe essere occupato da Francesco Albino Rizzuto, primo degli uomini posizionato in lista in base alle preferenze raccolte.
Poi, in base sempre a quel famoso patto – «siamo partiti in 17 e in 17 arriviamo» ripetono i suoi – Giusy Caminiti anche in virtù dell’impegno di rinunciare agli emolumenti per la giunta, distribuirà tra gli eletti e in base alle loro competenze una serie di deleghe, con la certezza che anche chi è rimasto fuori da Palazzo San Giovanni porterà il suo contributo di collaborazione alla causa. Anche perché, nei comuni sotto i 15 mila abitanti, chi entra in giunta non si dimette, e quindi non fa scorrere la lista degli eletti.

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