Città Metropolitana, Orsomarso: «Deve fare di più. Reggio si difende con idee e progetti»

«La Città Metropolitana deve e può fare di più. Ha tutte le possibilità e anche soldi in pancia per mettere a terra progetti. Ma ci vuole una visione, e ci vuole anche passione. Non ci sono in Calabria altre città metropolitane, e Reggio è un po’ in ritardo soprattutto in questi ultimi anni. È la valutazione dei risultati messi a terra da chi governa le cose. Io sto governando con Occhiuto e insieme ad altri la Regione Calabria ed ogni giorno commentate una notizia, positiva o negativa, ma su cose che aggiungiamo. Che significa un lavoro che viene fatto in ambito promozionale e di organizzazione».

Parola di Fausto Orsomarso assessore regionale allo Sviluppo economico e al Turismo che ha concluso i lavori dell’incontro promosso dal Circolo di Fratelli d’Italia “Antonio e Ciccio Franco” presieduto da Saverio Laganà, dal titolo “Reggio Città Metropolitana, un territorio da esaltare – incontro sul tema della valorizzazione del territorio per rilanciare il sistema produttivo, agricolo, turistico e commerciale”.

L’iniziativa che rientra nel contesto delle celebrazioni del 52° anniversario della Rivolta di Reggio, e che in apertura ha visto i partecipanti osservare un minuto di raccoglimento per onorare la memoria delle vittime della strage di via D’Amelio, ha visto una sfilza di interventi che, per dirla con il Commissario provinciale Denis Nesci, si sono concentrati sui cardini principali dello sviluppo della città metropolitana: «In questa giornata, con relatori importanti, cercheremo di dare delle idee come siamo abituati a fare, delle proposte, delle soluzioni su due temi sentiti e che possono essere il futuro di questa regione soprattutto della città metropolitana».

Alla fine della manifestazione, il punto della situazione sarà messo nero su bianco su un documento finale che sarà consegnato ai rappresentanti del partito nelle istituzioni.

Giuseppe Neri, capogruppo dei meloniani a Palazzo Campanella non fa mistero dell’esigenza di una svolta per la città: «Da quando andavo a scuola che si parla sempre di sviluppo turistico, di sviluppo del territorio della provincia di Reggio Calabria, e al momento devo dire la verità non ci sono state delle vere e proprie azioni che hanno fatto emergere le potenzialità di questo territorio. Quindi è importante cominciare a discutere con chi il territorio lo vive, con chi ha ruoli di responsabilità, ed è in grado di farci capire quali siano le reali esigenze e le potenzialità di questo territorio. Ognuno di noi non può prendere le indicazioni che vengono date a spot dal territorio, ma ci vuole un’azione concreta e a mio avviso il compito del partito è proprio quello di raccogliere quelle che sono le reali esigenze del territorio per poi trasferirlo a chi sta nelle istituzioni».

«Da un po’ di tempo – aggiunge Neri – abbiamo dato vita ad un percorso virtuoso che è quello di ripristinare questa cinghia di trasmissione tra la società civile e gli amministratori per fare in modo che noi che siamo all’interno delle istituzioni riusciamo a recepire le istanze del territorio e a poter sviluppare delle azioni concrete».

Orsomarso: «Reggio si difende con idee e progetti»

All’assessore regionale al Turismo, come detto, sono state riservate le conclusioni dell’incontro – confronto con il territorio. Lui, a Reggio ci è venuto per discutere in generale del lavoro che sta facendo la giunta regionale e per ricevere nuovi input. L’esponente della giunta regionale prende spunto da una frase letta sui muri – “difendi Reggio” – per significare l’impegno della Regione e indica la strada da seguire: «Reggio si difende con le idee e con i progetti. Questa città sta al centro della programmazione della Regione perché è una delle città principali. Quest’anno c’è il cinquantesimo dei Bronzi, ma Reggio non è soltanto Reggio città, ma tutto ciò che riguarda questa parte di territorio come destinazione turistica. Siamo partiti con Jovanotti, che ha fatto diventare centrali Scilla e Gerace, insomma rispetto a questa grande attività c’è tutta una programmazione di cose che si faranno durante l’estate e quindi enogastronomia, turismo e soprattutto questo chilometro, questa città che deve tornare ai vecchi fasti. Qui vengo a raccogliere le idee dei miei amici reggini, noi ne abbiamo già tante».

Ma il territorio, parafrasando il titolo dell’incontro, si esalta anche dando alla Città metropolitana gli strumenti adatti: un aeroporto funzionante e soprattutto le “funzioni” all’istituzione. Sul tema Orsomarso prova ad essere chiaro: «In ordine, noi abbiamo tre aeroporti, abbiamo un nuovo Amministratore delegato, si chiama Marco Franchini, che è quello che ha fatto decollare Bari, Brindisi a Catania, per cui Reggio Calabria sarà centrale, ed è il primo aeroporto che avrà la sua nuova veste con il primo investimento annunciato e con le risorse già in cantiere che sarà finita nel 2023. Stessa cosa per l’Hub di Lamezia Terme e poi anche Crotone che saranno riempiti di più voli. Dopo di che, nel frattempo che finiscono anche l’elettrificazione della linea ferrata visti i treni che andranno in esercizio da gennaio 2023, ci sono servizi aggiuntivi che ovviamente sono un’opportunità, perché il biglietto puoi farlo a bordo, per cui si potranno coprire tutte le fasce orari dei voli, e un servizio in più per chi vuole prendere un mezzo pubblico. Ma tutti quanti sanno che nel resto del mondo il trasporto, diciamo dei collegamenti strategici dagli hub, viene per i turisti organizzato da privati, tour operator e quant’altro, anche con i Rent a Car».

Poi, l’assessore regionale vira sui dati dei posti letto di Reggio Calabria, che destano preoccupazione insieme ai voli, che è il tema dei temi nel cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi: «Noi dobbiamo lavorare perché questa città abbia più posti letto non soltanto di hotel ma anche di tanti B&B, che significa acquisire la consapevolezza che questo territorio per essere goduto di più non ha soltanto il problema di quanti voli e collegamenti ci sono, ma di capire che chi arriva deve trovare anche dove dimorare, e oggi come posti letto siamo al 5% di presenze sul 100%»

Orsomarso ricorda pure che si sta per presentare in Consiglio regionale un Testo unico sul turismo, in cui c’è l’idea dei cluster dell’ accoglienza, i famosi distretti, che qui mancano. Per rendere bene l’idea Orsomarso traccia un parallelo con Amalfi che è meno accessibile di Reggio Calabria, ma dove tre Comuni e 40 operatori turistici si sono uniti in un consorzio che muove la vita turistica di una città che offre certamente meno di Reggio, basta pensare ai Musei, ai Bronzi, al mare di Roccella e della tirrenica o alle cascate di Santa Cristina d’Aspromonte. «Allora, i calabresi devono avere consapevolezza di quanta ricchezza offre la Calabria, perché sia fare impresa sia fare l’amministratore significa interiorizzare la nostra straordinarietà e metterla a reddito». 

Per quanto riguarda le funzioni da dare alla città metropolitana sappiamo, che è una questione ormai che dura da molto tempo, è Neri a dirsi ottimista sul fatto che la vicenda «andrà in via di definizione a breve. Ma non è tanto la questione delle funzioni – aggiunge – il punto è che gli enti devono lavorare in sinergia, Città metropolitana e Regione devono lavorare in sinergia per capire quali sono le problematiche reali del territorio e per dare la possibilità anche a noi di porre un’azione legislativa che possa andare nella direzione giusta».

Cerreto: «Ogni territorio è artefice del proprio destino»

A concludere i lavori, insieme ad Orsomarso, c’è anche il vice presidente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia, Marco Cerreto.

«Abbiamo un governo regionale a guida centrodestra che esprime un assessore di punta di Fratelli d’Italia con deleghe importanti quali turismo e Sviluppo Economico, è chiaro che tutto questo non basta ad una regione che esprime 5 province e 404 comuni e che su scala nazionale ovviamente deve fare i conti anche con tante altre opportunità che esistono oggi. Ma è cambiato lo scenario. Siamo di fronte a quello che è il New Delivery Model. Siamo di fronte ormai ad uno schema di sviluppo dove ciascun territorio è artefice del proprio destino».

Cerreto porta ad esempio l’agricoltura che è uno dei grandi temi di Reggio Calabria dove la città e la provincia primeggiano per produzione di eccellenza ma anche per produzioni quali l’olio d’oliva e l’ambiente frutticolo.

«Ecco con questo tipo di riforme oggi un territorio deve essere capace di cogliere appieno le opportunità che significa non solo il Piano di sviluppo rurale che non esiste più e che oggi è inglobato nel piano strategico nazionale. Voglio dire che oggi un territorio è artefice del proprio destino se riesce sostanzialmente a prendere le occasioni che gli si presentano davanti con tutta la forza che il territorio deve esprimere. Quindi capacità di progettazione, una grande realtà aziendale, organizzata a dovere con consorzi con cooperative con organizzazioni professionali conoscere qual è l’autorità di gestione e soprattutto progettare insieme all’istituzione una cogestione di intenti che portano al medesimo destino che è quello di riuscire a utilizzare quei fondi che oggi esistono nella riforma della Pac nel piano di sviluppo regionale e nel piano nazionale di resilienza che saranno l’ultima speranza fino al 2027».

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