Consiglio regionale, si torna in aula il 29 luglio: le nomine possono aspettare
Il presidente dell’assemblea legislativa, Mancuso, lo ha concordato coi capigruppo nella riunione di ieri. Rinvio a dopo le elezioni politiche
Ancora un rinvio, questa volta per motivi di opportunità. Le nomine di competenza dell’Assemblea – una settantina in tutto – “negli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo della Regione, nonché degli enti anche economici, e delle aziende da essa dipendenti”, l’indicazione di tre membri nel Corecom e le tredici componenti della Commissione pari opportunità. Senza dimenticare l’elezione delle autorità Garanti quali il Difensore civico, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Garante della Salute e il Garante regionale dei detenuti, possono continuare ad aspettare.
A comunicarlo è il presidente dell’assemblea legislativa calabrese Filippo Mancuso, che proprio ieri pomeriggio ha visto i capigruppo a Palazzo Campanella, nella consueta riunione per concordare l’ordine dei lavori del Consiglio regionale che si riunirà comunque venerdì prossimo 29 luglio alle ore 15.
Pur essendo stati regolarmente pubblicati gli elenchi definitivi dei candidati e benché il Consiglio regionale abbia delegato il suo vertice istituzionale e amministrativo a effettuare le circa 70 designazioni di sua competenza, disciplinate dalla legge regionale “39” del 4 agosto 1995, il Presidente dell’Assemblea calabrese ha dichiarato che non darà corso alle nomine per tutto il periodo della campagna elettorale per le elezioni politiche che rinnoveranno le Camere della XIX Legislatura che si terranno il 25 settembre prossimo.
«Dinanzi ad una campagna elettorale da cui i cittadini si attendono dalla politica posizionamenti chiari e proposte puntuali per affrontare i tanti problemi del Paese – è il ragionamento di Mancuso – a ognuno di noi è richiesta la massima responsabilità nell’esercizio delle funzioni pubbliche».
Da qui la decisione di non effettuare in questi giorni, com’era stato programmato, le nomine di competenza del Consiglio.
«Tutto ciò – ha concluso Mancuso – per evitare sospetti di interferenze anomale attraverso gli strumenti di cui la Regione dispone, e prevenire i rischi di eventuali distorsioni in quella che auspichiamo debba essere una libera e corretta consultazione elettorale».