Politiche 2022, il Pd reggino rivendica una rappresentanza in Parlamento

«Consentire al Partito democratico calabrese candidature espressione dei territori risparmiando alla Calabria candidature estranee alla militanza ed al nostro partito». È uno dei passaggi forse più significativo del documento partorito dalla Direzione provinciale del Pd reggino riunitosi lo scorso 7 agosto sotto la presidenza di Tania Bruzzese. Nel corso della riunione è stato approvato un documento all’unanimità che è stato proposto dal segretario provinciale Antonio Morabito che fissa dei paletti sull’ultimo tratto di strada che conduce alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre e che ribadisce con forza l’opposizione alla proposta di autonomia differenziata portata avanti dalla Lega che penalizzerebbe le regioni del Sud ed, in particolare, la Calabria.

«Prevalga la responsabilità»

«La caduta del governo Draghi ha aperto una fase politica imprevista quanto delicata» è la premessa del documento approvato. Intanto i dem dello Stretto certificano che «le forze della destra ed il M5S si sono assunte la responsabilità di fare cadere l’esecutivo nel pieno di una cruenta guerra voluta dall’aggressore Putin nel cuore dell’ Europa, con una inflazione a livelli record, il caro bollette, la difficile gestione del PNRR, durante una nuova fiammata del Covid, con le conseguenze economiche per le famiglie e le imprese che soffrono una crisi dura e per molti drammatica».

«Bene» dunque ha fatto Enrico Letta a chiarire che «siamo davanti ad una scelta: o vincono le forze europeiste o i sovranisti ed i nazionalisti».

D’altra parte le elezioni politiche del vicino 25 Settembre, per loro non prevedono pareggi. «O prevalgono la responsabilità e gli interessi degli italiani, a partire dai più deboli, delle giovani generazioni e delle imprese o vincono gli irresponsabili, i Meloni ed i Salvini che a pochi mesi dalla naturale scadenza elettorale, hanno scelto, per delle sfrenate ambizioni di potere, di mettere a rischio i fondi stanziati dall’Europa e la tenuta economica e sociale del Paese».

I paletti alle candidature

In questo quadro, la composizione delle liste del Partito democratico calabrese, la proposta politica da offrire agli elettori, «saranno il frutto di una consultazione ampia e di un confronto», nei tempi dati dalle scadenze della procedura elettorale, che il segretario regionale ha avviato subito dopo le decisioni assunte dalla direzione nazionale del partito.

La direzione provinciale, ritiene quindi «imprescindibili» alcuni punti, con la convinzione che non si può tornare indietro rispetto alla celebrazione dei congressi a tutti livelli, partendo dal congresso regionale che ha avviato una profonda rigenerazione del PD, «tanto da avere avuto i primi e non scontati successi delle amministrative. Viene poi messa in evidenza la disponibilità di tutti i dirigenti territoriali del partito, che sempre si sono spesi in maniera coerente e leale per il Pd, nel rispetto del regolamento approvato dalla direzione nazionale circa i requisiti per le candidature al Parlamento.

Ma la richiesta «forte» ad Enrico Letta ed al gruppo dirigente nazionale, è quella «di consentire al partito calabrese candidature espressione dei territori e delle diverse sensibiltà presenti, risparmiando alla Calabria candidature estranee alla militanza ed al nostro partito».

Non si tratta, per i dem dello Stretto, di una «mancata comprensione delle dinamiche politiche nazionali» e dello sforzo condivisibile di ampliare il campo ,ma della «conoscenza della nostra realtà, che nel pieno della fase post congressuale, per raggiungere il massimo risultato elettorale in termini di consensi ha bisogno di coinvolgere soggetti radicati e riconosciuti dal popolo democratico calabrese, anche in considerazione della riduzione del numero di parlamentari e della presenza di candidature del centrodestra legate al governo regionale Occhiuto che si sta rivelando abile nella propaganda e nell’utilizzo spregiudicato degli strumenti di governo».

Così, la Direzione provinciale da mandato al segretario provinciale, di raccogliere delle disponibilità rappresentative dei generi e dei territori, radicate e riconosciute dagli elettori, «generosamente pronte ad una battaglia che vinceremo nel segno del sacrificio di tutti e senza pretese personalistiche».

Dalla Direzione, poi, matura anche una consapevolezza che tutto il Partito Democratico della città metropolitana di Reggio Calabria ritiene «imprescindibile», e cioè «una rappresentanza in Parlamento», che spetterebbe di diritto alla provincia della città più grande della Calabria e anche in considerazione della «consistenza elettorale sempre dimostrata nelle diverse tornate elettorali ai vari livelli che ha visto questa città metropolitana con il migliore risultato in Calabria e con uno dei migliori risultati del Mezzogiorno». In accordo con il segretario regionale Nicola Irto, infine, si è deciso di costituire da subito, gruppi di lavoro per la costruzione di un programma elettorale, scritto in maniera plurale, rappresentativa dei bisogni reali delle persone e delle imprese, «nel segno della necessaria impostazione riformista, del cambiamento scevro dai populismi e della propaganda di cui non sentiamo il bisogno e che tanti guasti sta causando alla nostra Regione ed all’Italia».

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