Platì, il consigliere Leonardo chiede al prefetto di destituire il presidente del Consiglio comunale

Attraverso una lettera, il consigliere comunale di Platì Giuseppe Leonardo, chiede al prefetto Massimo Mariani e all’intero Consiglio comunale, di diffidare e revocare l’incarico al presidente del Consiglio Paolo Ferrara, per non aver ottemperato agli obblighi di convocazione, nei modi e nei tempi previsti, del civico consesso, nonostante la richiesta della stessa prefettura e di un quinto dei consiglieri, per deliberare la decadenza del sindaco. Ecco il testo della missiva:

«Gent.mo Prefetto,
VISTE le richieste inoltrate da alcuni componenti del consiglio comunale– ai sensi dell’art. 10 dello Statuto “Sessioni e convocazione” comma 4 “La convocazione del consiglio e l’ordine del giorno degli argomenti da trattare è effettuata dal sindaco di sua iniziativa o su richiesta di almeno un quinto dei Consiglieri; in tal caso la riunione deve tenersi entro 20 giorni dalla data di acquisizione della richiesta e devono essere inseriti all’ordine del giorno gli argomenti proposti” – non possono essere prese  in considerazione le due risposte negative, da parte del Presidente del Consiglio, a tali richieste, inoltrate da ben 4 consiglieri su 13 (quindi ben oltre il quinto dei consiglieri)  per ben 2 volte.

Sulle motivazioni che mi portano ad affermare questo, non scendo nei dettagli, per dovere di sintesi, ma eventualmente  tutto potrà essere verificato da sua eccellenza, il Prefetto Mariani, poiché le richieste di cui sopra sono state inoltrate anche sulla pec  della prefettura. Quello che posso dire, in merito,  sintetizzando, è che tali risposte del PdC, hanno la stessa parvenza, dei sintomi di una particolare patologia, chiamata SCUSITE. Di tale patologia è affetto, a mio parere, anche l’alter ego del PdC, e cioè il Sindaco.

È evidente che ambedue hanno un conflitto di interessi gigantesco:

  • Cercano di proteggere se stessi utilizzando gli strumenti , che sono a loro disposizione grazie al ruolo che ricoprono;
  • Strumenti che dovrebbero essere utilizzati per il  bene comune, poiché ambedue li hanno a disposizione grazie al fatto che sono stati eletti dalla comunità, e non dovrebbero essere utilizzati, invece, per difendere se stessi dalla legge, adducendo banali scuse, legate alla non corretta forma delle richieste inoltrate;

VISTA  l’intimazione della prefettura stessa, a vostra firma, per la convocazione del consiglio     comunale, in cui deliberare la decadenza del Sindaco, protocollo uscita 0096508 del 23 agosto 2022 (20 giorni fa), nei confronti della quale nessuna risposta vi è stata, da parte di Sindaco e/o PdC, che sia in possesso di noi consiglieri.

LA INVITO a procedere, per come previsto dal T.U.E.L., con la diffida e la revoca, da parte vostra, della figura del Presidente del Consiglio Comunale, nella persona di Paolo Antonio Ferrara, e contemporaneamente procedere a rinnovare l’intimazione al sindaco, in qualità questa volta si, anche di Presidente del Consiglio, per convocare il consiglio che delibererà la decadenza del sindaco stesso».

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