San Luca, la politica alla larga dal comune col record nazionale di astensione

di Vincenzo Imperitura

Poco più di cinquecento votanti, meno di un quarto dell’elettorato. Nell’abisso dei nuovi record di astensionismo registrati per il rinnovo del Parlamento, San Luca ha conquistato il poco lusinghiero titolo di campione di abbandono dell’urna. Un’emorragia di voti senza fine, tornata dopo tornata, fino al record (21,5% di votanti) che ha svuotato le urne e riempito le cronache nazionali.

Un’emorragia di voti, e di interesse, che non arriva a caso e che sembra essere maturata nel tempo, esplosa prima con la fuga (candidati compresi) dalle elezioni comunali, e confermata poi con le percentuali da (quasi) prefisso telefonico dello scorso settembre. Un “disinteresse” generalizzato degli elettori sanluchesi e manifestato alle urne quasi come risposta alla totale assenza della politica nel piccolo centro aspromontano.

Corsa verso l’abisso

Nessun circolo di partito presente sul territorio, nessuna manifestazione durante la campagna elettorale, nessun comizio in piazza, nessun incontro per parlare dei tanti problemi del paese. Niente nemmeno sui social: l’ultimo segnale di vita del Pd cittadino risale al 2015, delle altre formazioni, nessuna traccia.

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