Cinquefrondi, il campo sportivo non è regolamentare e scatta la polemica

Il campo sportivo “Corrado Cimino” di Cinquefrondi non dispone delle misure minime regolamentari necessarie per poter disputare le partite del Campionato di Promozione. Questa, in sintesi, la comunicazione pervenuta alla Usd Cinquefrondese e al Comune, da parte della Figc, comunicando quindi l’impossibilità per la squadra cittadina di giocare le partite di campionato “in casa”. Un duro colpo non solo per la società sportiva ma anche per i cinquefrondesi, che non potranno seguire le partite della squadra, che quest’anno milita nel Girone B di Promozione.

Polemica sui social

La notizia ha scatenato una vera e propria polemica sui social culminata con accuse all’indirizzo dell’attuale amministrazione comunale – rea secondo i più, di non intervenire per mettere a norma il campo – e nei confronti dell’ex sindaco Marco Cascarano. A cercare di spiegare come stanno realmente le cose soprattutto a quelli da lui definiti «leoni da tastiera», ci ha pensato il primo cittadino Michele Conia, spiegando con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, che «i lavori di cui necessita lo stadio Cimino per consentire alla squadra di giocare il Campionato di promozione non sono di ordinaria amministrazione, come qualcuno, inventando “notizie”, ha lasciato intendere, ma si tratta di un lavoro strutturale per centinaia di migliaia di euro. Sarebbe utile – ha sottolineato Conia – informarsi prima di diffondere notizie.

Il sottoscritto e l’intera amministrazione siamo in costante rapporto con la società e io stesso, insieme al presidente della Cinquefrondese, mi sono recato alla Figc per individuare soluzioni e sempre in stretta collaborazione con la società abbiamo contattato varie ditte specializzate nel settore per affrontare il problema. La giunta ha inoltre, già deliberato un progetto (bastava leggere l’albo pretorio) e partecipato a vari bandi. L’impegno è massimo ma sia chiaro che non si tratta di un intervento fattibile con semplici soldi di bilancio comunale, come la società ha sempre saputo, qualora fosse stato possibile non avremmo esitato un attimo. Restiamo uniti e difendiamo i nostri colori senza inutili, quanto dannose, speculazioni».

Il sindaco ha quindi concluso sottolineando che, nell’anno in cui venne previsto il nuovo stadio da parte dell’allora amministrazione Cascarano, lui che all’epoca ricopriva il ruolo di consigliere di minoranza, fu «l’unico a denunciare e prevedere quanto purtroppo, oggi è avvenuto. Su questo ci sono, per fortuna, i verbali ufficiali del consiglio comunale, ma ripeto, ora non è il momento delle polemiche, ma dell’unità e della collaborazione di tutti».

Conia: «Siamo alla ricerca di fondi»

Raggiunto telefonicamente da Ilreggino.it, il sindaco ha precisato che sta facendo tutto il possibile per reperire fondi utili per poter mettere a norma il campo. «L’intervento è molto esoso e se non si trovano dei finanziamenti non è fattibile – ha spiegato Conia -. Stiamo cercando infatti, di partecipare a diversi bandi, l’ultimo al quale abbiamo partecipato con un progetto è “Sport e periferie” e ora siamo in attesa di riscontro. Il campo in sé è perfetto, l’unica pecca sono le misure, al di sotto di quelle previste per poter disputare partite dalla Promozione in su. Da parte nostra l’impegno è massimo da sempre, tant’è che proprio su questo campo abbiamo fatto diversi interventi, dal rifacimento degli  spogliatoi alla gradinata, che abbiamo intitolato al compianto Salvatore Muratore, pertanto anche in questo caso faremo di tutto per risolvere il problema».

Cascarano: «Pronto a incontrare il sindaco per trovare una soluzione»

Tirato in causa, anche l’ex sindaco Marco Cascarano è intervenuto nella questione, spiegando come sono andate le cose, allorquando il campo sportivo venne ripristinato. «Avrei voluto evitare polemiche rispetto a una vicenda ampiamente superata nell’anno 2012, quando il sottoscritto ricopriva la carica di sindaco di Cinquefrondi – ha affermato Cascarano -. Preliminarmente, è importante ribadire che nell’anno 2010 il campo sportivo era “chiuso” poiché adibito al pascolo di capre e cavalli e non c’era neanche una squadra di calcio di terza categoria. Come tutti sanno, nel 2012 attraverso uno storico finanziamento di 400.000 euro dei fondi regionali Pisl, quindi a costo zero per il Comune e i cinquefrondesi, è stata progettata l’attuale rivisitazione del campo sportivo per una spesa di 320.000 circa e delle economie derivanti dall’appalto per 80.000 euro circa.

Il progetto regolarmente autorizzato dall’ufficio tecnico e dalla stessa Lega Calcio, attesa soprattutto l’agibilità del “nuovo” campo di calcio fino al campionato di Promozione, doveva essere completato con le predette economie. Difatti, in quel tempo, l’idea è stata quella di realizzare un campo sportivo moderno e urbanisticamente agibile con tutti gli adeguamenti sismici e strutturali connessi. Ancora, a onor del vero, all’inaugurazione dello stesso campo di calcio, stranamente, non siamo stati neanche invitati. Ieri senza meriti, oggi colpevoli della sospensione.

Ancora, dall’anno 2016 a oggi, sono stati diversi i campionati di calcio disputati dalla Usd Cinquefrondese, le manifestazioni sportive a ogni livello organizzate dall’amministrazione comunale, i tornei e altri campionati. Questo a dimostrazione del fatto che la responsabilità per la sopraggiunta sospensione sull’utilizzo del campo di calcio, per le competizioni ufficiali, non è certamente ascrivibile alla precedente amministrazione (basta con queste stupide corbellerie solo degne di qualche patetico ignorante). Dopo 7 anni, trovo politicamente scorretto attribuire la responsabilità alla precedente amministrazione comunale».

Precisato questo, Cascarano si è detto pronto a incontrare il sindaco «per qualsivoglia utile soluzione in merito. Al contrario, qualora dovessi constatare ancora esasperate ricostruzioni false e tendenziose da parte di qualche aspirante sindaco (che confonde la manutenzione ordinaria con le “vere” opere pubbliche) o il “Renzo Piano locale” (reo di avere distrutto già altre zone del nostro paese), non esiterò a denunciare ogni fatto o atto non conforme a quel progetto e alla forma o sagoma del campo sportivo “Corrado Cimino”».

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