Consiglio a Reggio, il Comune rinegozia i mutui e risparmia quasi tre milioni

Un unico punto all’ordine del giorno oggi, fissato in consiglio comunale, convocato in sessione urgente (la prima il 22 ottobre scorso) per procedere alla discussione della “Rinegoziazione dei mutui per l’anno 2022 concessi dalla Cassa depositi e prestiti Spa ai sensi della circolare n. 1302 del 20 settembre 2022”. Sono 460 mutui in totale. Un risparmio di quasi tre milioni di euro, valutati dalla simulazione. Scadenza prevista nel 2037, invece che nel 2040.

I preliminari

Il consiglio comunale di Reggio, convocato con unico tema sulla rinegoziazione dei mutui, si apre con un minuto di silenzio per Francesco Campolo, recentemente deceduto in un incidente stradale al nord. La richiesta arriva via lettera dal consigliere Giuseppe De Biasi, assente per motivi di lavoro.
La seduta della civica assise si è caratterizzata per gli auguri fatti al nuovo governo da parte di tutti i consiglieri, indistintamente dal centrosinistra e centrodestra.

Emergenza criminalità messa sul piatto dal consigliere Massimo Ripepi che chiede: «Serve progettare qualcosa che possa coinvolgere i cittadini che vengono vessati continuamente». Ripepi torna poi sulla querelle della riqualificazione di Piazza De Nava. «Dobbiamo vigilare sulla delibera del consiglio che resta lettera morta. Ho chiesto sui passaggi fatti, spero che sia stata inviata alla soprintendenza la delibera. Se c’è qualcosa che non quadra lo diremo».

Demetrio Marino richiama alla prossima pronuncia del processo Miramare per sapere cosa accadrà e avere il quadro completo della situazione politica. Rispetto al caro vita «urge un focus sui tributi, per sapere quali atti sta mandando avanti l’amministrazione. Siamo in condizioni di essere aiutati dal governo?».

Saverio Pazzano sulla casa dei senza fissa dimora che il Comune ha individuato a Pietrastorta, dopo la delibera discussa nel mese di maggio: «A che punto è la situazione, l’impegno l’ha già preso l’amministrazione. Si deve provvedere a prendere le iniziative per il piano freddo».

Della scuola di San Sperato parla Mario Cardia: «Nonostante le promesse il plesso è chiuso. Credo sia giusto continuare a vigilare».
Sul tema interviene Filippo Burrone: «Vorrei tranquillizzare chi oggi pone il problema: oggi arriva la ditta costruttrice».
Peppe Sera sottolinea l’attenzione del governo precedente sulla città «a partire dal Decreto Agosto, poi i 53 milioni di euro per il museo del mare. Speriamo che le interlocuzioni costruite finora possano proseguire».

La rinegoziazione

Di cosa si discute in fretta e furia, con consiglio e prima ancora commissione bilancio convocati per rispettare la scadenza del 23 ottobre (cadendo di domenica, il primo giorno utile è oggi, 24 ottobre)? Cassa depositi e prestiti apre delle finestre per gli enti locali per la rinegoziazione dei mutui stipulati (per lo più da comuni) per il finanziamento di opere. Nel caso del Comune di Reggio si tratta di mutui contratti prima del piano di riequilibrio (2013), che non consente più di ricorrere a questa forma di indebitamento. Da quel momento non è stato più possibile stipulare nuovi mutui.

Grazie alla “rinegoziazione”, Cassa depositi e prestiti consente (tramite adesione) di prevedere per i mutui in essere, per i quali vengono pagate le rate in base al piano di ammortamento, di ridiscuterli a un tasso di interesse inferiore rispetto all’esistente, generando così un risparmio per l’ente e consente inoltre, come nel caso di specie, di ridurre i tempi di ammortamento ossia anticipare la fine del mutuo di tre anni.

Il dibattito

La presentazione viene fatta dall’assessore comunale al Bilancio Irene Calabrò. «Nonostante l ‘avviso fosse precedente abbiamo potuto iniziare a lavorare dal 5 ottobre. Abbiamo fatto la scelta che abbiamo voluto e potuto fare. Abbiamo voluto valutare le osservazioni della corte dei conti e della corte costituzional»”.

Per Carmelo Versace: «Un atto che consegna le carte a chi verrà dopo di noi. Non per un ulteriore indebitamento. I provvedimenti governativi non possono essere assistenziali – e poi chiosa – non ci si può dividere su un provvedimento politico ma che di base ha tanto lavoro tecnico. I dirigenti hanno avuto poco tempo a disposizione per collaborare col dirigente Consiglio e far approdare oggi l’atto qui».

Ripepi: «È un provvedimento necessario» e anticipa l’astensione dal voto e poi rimprovera: «Quando arrivano le carte dobbiamo averle noi». Astensione in massa preannunciata dai consiglieri di Forza Italia. Alla votazione l’ordine del giorno viene approvato con 15 voti favorevoli e con l’astensione dell’opposizione.

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