Migranti, Conia (Unione popolare): «Carico residuale è frutto di un’ideologia becera della destra»

«Viene da lontano, dall’ideologia più becera della destra la definizione di carico residuale per i migranti lasciati a guardare dalle navi la costa che per loro era salvezza e che si è trasformata in muro invalicabile». È quanto afferma Michele Conia (Unione popolare), consigliere metropolitano con delega all’Accoglienza. «Viene dalla pancia più crudele – continua il sindaco di Cinquefrondi – dell’iperliberismo che parla di risorse umane, di capitale umano, rendendo cose le persone, numeri da utilizzare o da smaltire a seconda della situazione.

Non ci rassegneremo mai a questo stato di cose e continueremo a lottare per rendere il mondo più giusto, per dare a tutte e tutti gli strumenti per comprendere che i confini non sono nati come i fiumi o il mare, ma sono stati disegnati come strumento di potere e di discriminazione. Yuri Gagarin il 12 aprile del 1961, primo uomo ad andare nello spazio, disse: “Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini”. Un’utopia che ci deve indicare la strada della fratellanza fra i popoli che la destra ancora non riesce a vedere».

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