Comune di Reggio, Brunetti: «Amministrazione legittima, dal centrodestra solo spot»

Non si tira indietro Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni a Reggio Calabria. La condanna in appello e la sospensione per Giuseppe Falcomatà lo consegnano alla città ancora per un anno nel ruolo di supplenza.

Dopo la condanna che sensazione ha avvertito da parte dei cittadini?
«Si sente che hanno necessità di una guida, di un sindaco. Noi continuiamo a lavorare così come abbiamo fatto in questo anno: i problemi ci sono, non lo nascondiamo. Ma è soprattutto dai cittadini che si avvicinano per stringerci la mano che abbiamo ricevuto la forte spinta a non mollare. Come ho già detto in Consiglio comunale, le sentenze non si commentano, si accettano e basta. Anche se sul reato si può discutere».

Falcomatà ha chiesto ai reggini di resistere

«In realtà l’appello era per i suoi amministratori. E noi porteremo avanti opportunità che per questa città potrebbero non ripetersi».

Dopo la condanna di Falcomatà il centrodestra ha alzato la testa

«Intanto a chi invoca le nostre dimissioni ricordo che la norma prevede la sospensione e non la decadenza. Se il legislatore avesse voluto anche la caduta del Comune, lo avrebbe scritto. Questa amministrazione è stata eletta legittimamente, solo due anni fa. Falcomatà non ha incontrato me e Carmelo Versace per strada. Anche noi siamo stati eletti e con Falcomatà abbiamo condiviso un programma che ci ha visti impegnati per sette anni».

Però il centrodestra ha dichiarato di volersi riprendere Reggio…

«Mi preoccupa intanto la terminologia utilizzata, come se la città fosse una cosa loro e non dei cittadini e dell’intera comunità. La cosa più preoccupante è che è stato dichiarato in Consiglio che a maggio si andrà a votare. Non so sulla scorta di quali dati si possa fare questa affermazione. Ci sono elementi che potrebbero portarci alle elezioni a maggio e noi non li conosciamo? Potrebbe esserci qualche manovra oscura per riportarci al voto? Sono convinto che sia stato solo uno spot per alimentare una discussione e per poter dire che l’esperienza Falcomatà è finita».


E quindi?

«Quindi vogliamo portare avanti il nostro programma elettorale. Il centrodestra, con Cannizzaro, Ferro e Minasi potrà pensarle tutte. Alla prossime elezioni torneremo a confrontarci con gli elettori e, se non saremo stati bravi, verremo bocciati. Ma non si dica che siamo abusivi. Non stiamo facendo nulla di illegale».

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