di Silvio Cacciatore – A Melito il ritardo dell’approvazione del rendiconto di gestione potrebbe portare a uno scioglimento del Comune? Non secondo l’amministrazione comunale melitese che, attraverso una nota sui propri canali social, intende rassicurare i cittadini. Le indiscrezioni secondo le quali – nei giorni scorsi – la Prefettura avrebbe diffidato l’amministrazione melitese in merito alla mancata approvazione del rendiconto 2022, sono giudicate assolutamente infondate: «Ad oggi – si legge – nessun provvedimento prefettizio è giunto all’indirizzo del comune».
Lo schema di rendiconto risulta approvato dalla Giunta comunale con delibera n.54 in data 11 aprile. Conclusi i relativi procedimenti, prosegue la nota, si attende «a breve la tempestiva e legittima convocazione del consiglio comunale».
A distanza di meno di 24 ore trapelano le prime frizioni interne. La consigliera di maggioranza Nina Iaria, si è dissociata dal comunicato dell’Amministrazione, denunciando che la diffida era «pervenuta dalla Prefettura in data 27 aprile», e che «chi di dovere non se n’è accorto». Va ricordato che Melito non ha una minoranza consiliare, in quanto quella dell’Amministrazione in carica fu l’unica a candidarsi alle scorse amministrative.
Se quindi, secondo il comunicato dell’amministrazione non è giunta alcuna missiva da parte della Prefettura, è la consigliera della stessa maggioranza a farci scoprire come Melito sia stata effettivamente destinataria di un richiamo formale da parte della Prefettura, inviato altresì a tutti i comuni.
A fare da cornice alla vicenda non è solo la mancanza di comunicazione fra i membri dell’esecutivo e della stessa maggioranza, ma la vera e propria frattura interna che da questa deriva. È infatti la stessa Nina Iaria a raccontarne in un lungo post tutti i retroscena.
Appena letto il comunicato «mi sono interfacciata con un componente dell’organo esecutivo – scrive la Iaria – per chiedere di essere coinvolta prima di pubblicare comunicati a nome di tutti. Nulla esclude una nota stampa dei singoli assessori competenti per materia, ma avrei così potuto informarli della nota prefettizia già pervenuta al comune. Mi è stato risposto di dissociarmi pubblicamente se non ne condividevo il contenuto. Della serie “o ti piace o ti arrangi”. Mi sono arrangiata».
Secondo il comma 2 e 2 bis dell’art 227 del Tuel (Testo unico degli enti locali), il rendiconto della gestione è deliberato entro il 30 aprile dell’anno successivo dal Consiglio comunale, dopo essere stato messo a disposizione dei consiglieri per un tempo non inferiore ai 20 giorni. Essendo l’approvazione del rendiconto propedeutica a quella del bilancio – i cui termini sono stati prorogati, per il 2023, a fine maggio – i tempi sono molto risicati.
Se il consiglio comunale di Melito Porto Salvo non riuscisse ad approvare il bilancio – stante i tempi tecnici di legge – entro il 31 maggio, si applicherebbe la procedura prevista dal comma 2 dell’articolo 141, ovvero la nomina da parte dell’organo regionale di controllo di un commissario ad acta per la sua predicazione d’ufficio e il relativo vaglio del Consiglio comunale. Lo stesso avrà quindi ulteriori 20 giorni di tempo per approvarlo. In caso non ci riuscisse, il prefetto avvierebbe l’iter di scioglimento del Consiglio comunale.
Il 25 febbraio 2020 è stato dichiarato il dissesto finanziario dal commissario prefettizio Anna Aurora Colosimo, subentrata – in seguito allo scioglimento del comune – al sindaco Giuseppe Meduri, dimessosi dalla carica l’autunno precedente. Dimissioni che arrivarono dopo due sedute di consiglio andate deserte per mancanza di numero legale e alla mancata approvazione da parte del consesso del dissesto economico finanziario. Durante quella legislatura, la consigliera comunale Nina Iaria sedeva tra i banchi della minoranza.